Anche Brunello Cucinelli si prende una pausa di Ferragosto. In linea con il resto del comparto del lusso (Tod’s -3,11%, Salvatore Ferragamo -1,29%, Ftse Mib 0,58%), il titolo ha tirato il freno e oggi cede il 2,8% circa. Ma alle spalle ci sono diverse sedute di rally che hanno aggiornato più volte il record storico a un massimo di 24 euro toccato il 14 agosto (sesta seduta consecutiva di aggiornamento dei massimi). Quello che ha colpito gli osservatori sono stati comunque i volumi visto il clima estivo che riduce fisiologicamente gli scambi (cosa che può contribuire a spingere i titoli più sottili al rialzo).
Mercoledì sono state scambiate 170mila azioni contro una media giornaliera dell’ultimo mese di circa 100mila azioni. Il rally del cashmere colorato non è comunque un exploit estivo. Da inizio anno il titolo è salito di circa il 70% e dal debutto a Piazza Affari nell’aprile 2012 ha raddoppiato il suo valore (102%) passando da circa 11,6 euro per azione a 22,80.
D’altra parte il lusso è stato recentemente un comparto nel complesso in evidenza e Cucinelli una delle rare Ipo di successo degli ultimi tempi di gelo degli sbarchi a Piazza Affari. Gli ultimi conti hanno poi confermato la crescita del business: nel primo semestre i ricavi sono saliti nei dati preliminari del 16,5% (i dati a 157,6 milioni di euro da 135,2 milioni dello stesso periodo 2012) e le attese per l’intero 2013 sono di un progresso a doppia cifra sia per il fatturato sia per gli utili.
Eppure, anche in tempi di multipli alti per il settore come ha evidenziato l’acquisizione di Loro Piana da parte dei francesi di Lvmh (20 volte l’Ebitda), la capitalizzazione di Borsa di Cucinelli esprime una valorizzazione monstre: a questi prezzi sulle stime 2013 di Intermonte l’azienda vale quasi 1,6miliardi di euro, il che significa 5 volte il fatturato, 28 volte l’ebitda e 55 volte l’utile netto.