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Patuelli e La Malfa: mobilitarsi per far compiere all’Europa un balzo verso una maggiore integrazione

La risposta alla crisi dell’Europa di fronte ai crescenti rischi geopolitici non può essere la politica dei piccoli passi ma serve una svolta in direzione di una maggiore integrazione: la lezione del Presidente dell’Abi Patuelli alla Fondazione Ugo La Malfa

Patuelli e La Malfa: mobilitarsi per far compiere all’Europa un balzo verso una maggiore integrazione

Dalla terza Lezione in ricordo di Ugo La Malfa promossa dall’omonima Fondazione che si è tenuta nell’aula dei gruppi parlamentari della Camera dei deputati, è venuto un pressante invito alla mobilitazione di tutte le donne e gli uomini di buona volontà per diffondere presso un maggioritario numero di cittadini la consapevolezza che le sfide alle quali dovremo rispondere richiedono una dimensione superiore a quella delle vecchie entità statali e che quindi è necessario ed urgente che l’Europa compia un salto verso una maggiore integrazione sia in politica estera e della difesa sia in ambito economico e giuridico.

“La lezione” di Patuelli

Sia il padrone di casa Giorgio La Malfa, sia il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli chiamato a svolgere la “Lezione“, hanno affrontato, di fronte ad una vasta platea di politici, studiosi, e banchieri (ma era presente anche un folto gruppo di studenti universitari), il tema della insufficienza dell’attuale assetto istituzionale europeo che non consente al vecchio continente di giocare un ruolo di primo piano nelle soluzioni delle crisi belliche ai nostri confini e nella definizione delle regole dei rapporti economici internazionali.

Patuelli ha svolto una approfondita analisi sui vantaggi che ha portato finora l’istituzione dell’Europa e sulle ragioni principali che oggi esigono un vero e proprio salto verso una maggiore integrazione. I vantaggi sono stati molti: uno su tutti, quello della riduzione dei tassi d’interesse che la nascita dell’Euro ha portato. Riduzione di cui hanno beneficiato tutti i paesi, ma più di tutti quelli indebitati come appunto, il nostro.

Fare passi avanti anche nel mondo bancario e finanziario

Oggi bisogna fare importanti passi avanti anche nel mondo bancario e finanziario. Patuelli ha detto chiaramente che la mancata approvazione della garanzia unica europea per i depositanti lascia incompiuta la convergenza del sistema bancario ed ha suggerito strade alternative percorribili in attesa di superare gli scogli politici che finora hanno impedito l’approvazione della garanzia unica. In pratica si tratta di uniformare le regole dei vari paesi ed affrontare il tema dell’armonizzazione fiscale senza le quali si creano squilibri concorrenziali tra paesi e si ostacola la creazione di grossi gruppi bancari multinazionali capaci di operare su un mercato globale dove oggi esistono solo le grandi banche americane.

Anche la tecnologia impone regole uniformi in aree molto più grandi di quelle delimitate dalle vecchie frontiere nazionali. Ed anzi è necessario un attento bilanciamento tra norme e libertà di innovazione per non rischiare di rimanere indietro rispetto ad altre aree del mondo.

L’euroscetticismo aumenta

Ma esiste un grave problema politico da superare, o forse prima che politico, culturale. Paradossalmente mentre c’è una chiara evidenza della necessità di avere una Europa diversa e più coesa, i cittadini europei, dove più dove meno, stanno indirizzando le proprie preferenze verso formazioni politiche scettiche verso Bruxelles, che vorrebbero meno Europa e più sovranità nazionale, salvo poi lamentarsi del fatto che la Ue non fa nulla in certi campi come la sanità o l’immigrazione che sono di stretta competenza nazionale. Del resto basta vedere la meschina figura fatta dagli europei nei confronti dei conflitti dell’Ucraina e del Medio Oriente dove la nostra voce non ha alcun peso. Ora con Trump dall’altra parte dell’oceano occorrerà anche una sola voce per poter trattare con l’inquilino della Casa Bianca di economia e di sicurezza.

Come superare questa contraddizione? Occorre una mobilitazione dei cittadini più consapevoli per contrastare le assurde spinte sovraniste, e spiegare che cedere un po’ di sovranità nazionale a Bruxelles è l’unico modo per conservare la sovranità sostanziale di tutti i cittadini e mantenere i livelli di libertà e di benessere raggiunti.

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