Condividi

Pasta Cacio e Pepe: dal 16 al 22 gennaio un festival a Roma dedicato al piatto simbolo della cucina laziale

Da pasto povero dei pastori della transumanza a piatto gourmet di grandi chef apprezzato in tutto il mondo. Quando gli osti della campagna romana aumentavano di sale e pecorino salato per vendere più vino ai loro avventori. Il ricco calendario del festival di Eataly Roma

Pasta Cacio e Pepe: dal 16 al 22 gennaio un festival a Roma dedicato al piatto simbolo della cucina laziale

Con la Carbonara, l’Amatriciana, le fettuccine all’Alfredo e gli spaghetti ajo, olio e peperoncino è uno dei piatti simbolo della tradizione culinaria romana.  La pasta cacio e pepe, un piatto caratteristico della cucina laziale, ha lontane, umili, origini come sono umili gli ingredienti che includono solo pepe nero, formaggio pecorino romano e pasta. Il piatto trae origini dai lunghi spostamenti dei pastori dell’agro romano, le transumanze, che portavano gli animali sui monti dell’Abruzzo durante i mesi estivi per assicurare alle bestie pascolo e frescura. Nelle loro povere bisacce i pastori portavano con sé solo quello potevano conservare a lungo come pomodori secchi, guanciale di maiale essiccato, qualche fetta di cacio pecorino, pepe in grani e spaghetti essiccati preparati dalle loro mogli con acqua sale e farina: elementi scelti non a caso perché il pepe doveva servire a riscaldare gli infreddoliti pastori su in alto nelle montagne, il pecorino stagionato poteva conservarsi a lungo senza irrancidire garantendo, però, al tempo stesso oltre un sostanzioso apporto di proteine anche un deciso sapore al piatto e la pasta dava ovviamente calorie di sostentamento per le fatiche.

Il cibo della transumanza con cui gli osti riuscivano a vendere più vino

Con questi elementi quando La pasta cacio e pepe è arrivata sui tavoli degli osti dell’agro romano è servita loro anche come espediente per guadagnare qualche soldo in più. Gli osti che proponevano questo piatto nelle loro locande erano soliti infatti esagerare con il sale ed il formaggio al fine di “intorzare” o “allappare” i commensali in modo da vendere loro più vino.

Da allora a oggi la pasta cacio e pepe è cresciuta … in nobiltà al punto da essere proposta anche da grandi chef ed è diventata famosa in tutto il mondo. Nel novembre scorso si è celebrata perfino una Cacio e Pepe day che ha coinvolto Italia, Giappone e Stati Uniti.

Ora Roma dedica addirittura un festival a questa sua specialità gastronomica, una sette giorni che si svolgerà da Eataly dal 16 al 22 gennaio.

In programma corsi, degustazioni, presentazioni di libri, menu speciali e tanti ospiti che faranno degustare la loro speciale versione del famoso primo piatto romano.

Da cibo povero a piatto gourmet di grandi chef celebrato da un Cacio e Pepe Day in Italia, USA e Giappone

Tutti i ristoranti di Eataly Roma arricchiranno i loro menu con una specialità a tema. Presso il ristorante Terra, al secondo piano, si potrà degustare il Risotto cacio e pepe con tartare di gamberi; da Pizza & Cucina, al primo piano, in arrivo sfiziosi Supplì cacio e pepe, un cremoso Tonnarello cacio e pepe e la Pizza cacio e pepe con carciofini sott’olio cotta nel forno a legna. In Birreria, oltre ai Supplì cacio e pepe, verrà proposta la speciale Pizza al padellino cacio e pepe, la Frittatina di pasta cacio e pepe e il Tonnarello cacio e pepe, il tutto da accompagnare da una selezione di birre artigianali alla spina.

 In calendario anche quattro serate speciali con chef ospiti a cena, che a partire dalle ore 19.00, proporranno dei piatti special. Si inizia lunedì 16 gennaio in Birreria con l’Antica Hostaria dei Ghiottoni e si prosegue martedì 17 gennaio, nel ristorante Pizza & Cucina, con L’Avvolgibile, poi mercoledì 18 gennaio con Osteria della Trippa sempre nel ristorante Pizza & Cucina e a chiudere giovedì 19 gennaio, presso la Birreria, con il maestro della pasta Mauro Secondi.

Da Eataly Roma una full immersion: pasta, risotti, frittate, pizze, supplì, fritti e maritozzi a base di cacio e pepe

Nel Mercato, al piano terra del punto vendita, nel corso della settimana si potranno scoprire le migliori tipologie di pepe e degustare varie specialità di pecorino. Spostandosi in Panetteria si potrà assaggiare la Torta cacio e pepe mentre nel corner della Pizza alla Pala si sforneranno tre differenti pizze alla pala a tema cacio & pepe. Presente anche il corner degustazione di Gusto Più dove poter degustare croccanti supplì cacio e pepe preparati express e quello di Cibaria con il loro Pecorino Romano DOP.

 L’evento culmine della settimana sarà una vera e propria festa, al terzo piano: il Cacio & Pepe Festival del 20, 21 e 22 gennaio. La quarta edizione di questa manifestazione si preannuncia ricca di gusto e di interessanti appuntamenti. Il Cacio e Pepe Festival si aprirà venerdì 20 gennaio alle ore 19, con la presentazione del libro “Annamo Bene. La cucina romana di Sora Lella” di Francesca Romana Barberini, Renato e Mauro Trabalza, edito da Giunti Editore. Al tavolo dei dieci fortunati, al terzo piano, Francesca Barberini con la moderazione di Roberta Petronio e Laura Pranzetti Lombardini – autrici di “Le Romane”, Edizioni Gribaudo, un racconto dietro le quinte della Città Eterna – disserteranno sulla cucina romana di Sora Lella e sulle sue storiche ricette, tra cui l’iconico cacio e pepe.

 Negli stand di Felice a Testaccio, Pastificio Secondi, Bottega Trattoria De Santis, Centro, Supplì Bros, Fornerie Alessandrino – Senza Glutine e senza lattosio, Bottega Ioli & Matteucci si potranno assaporare fritti, paste fresche ripiene, tonnarelli, panini, maritozzi e tante altre ricette classiche o rivisitate, tutte a base di cacio e pepe. Da bere le birre agricole dal territorio dei Monti Prenestini di Mou Contadini Birrai e i vini laziali selezionati dalla grande enoteca di Eataly. L’ingresso al Festival è gratuito, tutte le proposte delle realtà ospiti potranno essere acquistate con i gettoni disponibili alle casse del terzo piano.

Commenta