Sarà più facile per le piccole e medie imprese non quotate l’accesso al mercato del debito. Nuovi strumenti saranno infatti previsti nel decreto per lo sviluppo. Lo conferma il ministro Corrado Passera, sentito dalla commissione Industria del Senato.
La misura prevista nel prossimo decreto Sviluppo, si legge in un documento depositato dal ministro in commissione, è volta “ad ampliare le opportunità di ricorso al mercato del debito per le società italiane non quotate, anche di media e piccola dimensione, mediante l’emissione di strumenti di debito a breve termine (cambiali finanziarie) e a medio lungo termine (obbligazioni) anche a contenuto partecipativo”. E’ infatti prevista – ha spiegato il ministro – “l’estensione anche alle società non quotate che emettono titoli di debito negoziati su mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione, della piena deducibilità degli interessi passivi se
sottoscritti da investitori qualificati non soci; dell’esenzione della ritenuta alla fonte sui proventi corrisposti su titoli di debito negoziati in Stati membri dell’Ue e in paesi in White List”.
Le principali novità del “rilancio delle cambiali finanziarie” riguardano “la modifica della durata delle cambiali, da un minimo di un mese a un massimo di 18 mesi dalla data di emissione; la possibilità di dematerializzare questi titoli per favorirne la circolazione”. Inoltre vengono “introdotte delle obbligazioni partecipative subordinate con durata non inferiore a 60 mesi e clausole di subordinazione e di partecipazione agli utili d’impresa”.
E sempre a proposito delle piccole e medie imprese, il governo pensa di sbloccare 35 miliardi dei debiti della pubblica amministrazione. “Lo scaduto della Pubblica amministrazione, soprattutto per le piccole e medie imprese è diventato un fenomeno bruciante” e “in questa prima fase pensiamo di metterci nella condizione di smobilitarne fino a circa la metà” dei 70 miliardi stimati, ha detto il ministro dello Sviluppo. In particolare, ha spiegato Passera, il problema è stato affrontato attraverso i 6 miliardi messi a disposizione con il decreto Salva Italia “e poi con i tre decreti che stanno per essere pubblicati nella Gazzetta ufficiale”: quello sulla certificazione dei crediti delle imprese verso la pubblica amministrazione, quello sulle compensazioni tra crediti e debiti e il provvedimento per il sostegno alle imprese creditrici attraverso una garanzia diretta sull’anticipazione dei crediti verso la Pubblica amministrazione.