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Partiti politici : più trasparenza

La Camera riprende oggi la discussione sulla disciplina interna dei partiti che ha l’obiettivo di renderli più trasparenti – La questione dei beni e l’obbligo di indicare le erogazioni ricevute

Dopo la pausa dei lavori di Montecitorio in concomitanza con le elezioni amministrative, la Camera riprende oggi la sua attività e subito affronterà il delicato tema della disciplina dei partiti politici.

In linea generale il testo all’esame dell’aula di Montecitorio riconosce il diritto dei cittadini di associarsi liberamente in partiti, movimenti o gruppi politici organizzati per concorrere alla formazione dell’indirizzo politico e all’elaborazione di programmi per il governo nazionale e locale, nonché alla selezione e al sostegno di candidati alle elezioni, nel rispetto del principio della parità di genere.

Il testo introduce disposizioni per assicurare la trasparenza prevedendo la pubblicazione del contrassegno di ciascun partito o gruppo politico organizzato; lo statuto ovvero la dichiarazione di trasparenza; il programma elettorale; le liste di candidati presentate per ciascun collegio. E poi, nei dettagli: 1) il rendiconto e lo statuto, ovvero, in mancanza, le procedure per l’approvazione degli atti, nonché ulteriori elementi, quali il numero, la composizione e la durata degli organi deliberativi, esecutivi e di controllo, le modalità di selezione delle candidature, l’organo investito della rappresentanza legale; 2) l’elenco dei beni di cui sono intestatari i partiti; 3) le erogazioni di importo pari o superiore a 5.000 euro annui, con l’indicazione del nome del soggetto erogante, del relativo ammontare e dell’anno in cui sono state percepite; le erogazioni di importo compreso tra i 5.000 e i 15.000 euro possono essere pubblicate solo previo consenso del soggetto erogante.

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