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Partite Iva, povertà e cinema in discussione al Cdm: rinvio per le banche

Bernardo Bertolucci, Giuseppe Tornatore, Roberto Benigni e Paolo Sorrentino: quattro registi insigniti del Premio Oscar sono stati ricevuti oggi a Palazzo Chigi dal premier Matteo Renzi per discutere, alla presenza del ministro della Cultura Dario Franceschini, di una nuova legge sul cinema, promossa dalla senatrice del Partito Democratico Rosa Maria Di Giorgi e che viene discussa nell’odierno Consiglio dei ministri.

Il Cdm darà infatti il via libera alla riforma che introdurrà una serie di novità anche a livello fiscale e per gli investimenti nel settore cinematografico, ispirandosi alla legislazione francese e incassando l’ok della rappresentativa di registi.

Ma quello sul cinema non è il tema centrale del Cdm, che ha invece in agenda interventi sul lavoro automono e sul contrasto alla povertà, mentre è stata rinviata alla prossima settimana la discussione su banche e sofferenze.

Sul fronte della povertà, sono in tutto 800 milioni circa le risorse stanziate per 4 milioni di poveri, circa 200 euro in media procapite: 600 milioni arriveranno dal Sia, il Sostegno per l’inclusione attiva, che diventa così strutturale e 200 milioni dall’Asdi, l’assegno che scatta dopo la Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego). Dal 2017 le risorse per il piano povertà salgono in base alla legge di stabilità a 1 miliardo strutturali.

Per quanto riguarda gli autonomi, invece, si prevede la possibilità di dedurre le spese per la formazione fino a 10mila euro l’anno. In caso di maternità, le lavoratrici autonome non saranno più obbligate a sospendere del tutto l’attività lavorativa durante i 5 mesi di maternità previsti dalla legge. Per la malattia superiore a due mesi si potrà sospendere il pagamento dei contributi sociali fino a due anni, mentre ci sarà un incentivo al lavoro ‘agile’ e chiarimenti sulle assicurazioni a benenficio di imprese e lavoratori. Secondo la Cgia, le Partite Iva interessate dal nuovo statuto dei lavoratori autonomi che dovrebbe essere licenziato oggi sono circa 220mila, meno del 6% del totale.

 

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Categories: Politica