Nel processo Parmalat entrano anche i calciatori. Secondo l’accusa, durante gli anni d’oro del Parma calcio, quando cioè si era affermato ai vertici del calcio italiano ed europeo (dal 1992 fino al 2003), alcuni giocatori parteciparono insieme al presidente Callisto Tanzi e al direttore commerciale Domenico Barili alla distrazione di fondi dalle casse della Parmalat.
Per 11 di loro (proprio come una squadra di calcio) la Procura di Parma ha formulato una pesante ipotesi di reato: concorso in bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione. Si tratta di undici calciatori particolarmente amati dalla tifoseria e grandi protagonisti sul campo: Crippa, Thuram, Stoichkov, Dino Baggio, Chiesa, Brolin, Minotti, Apolloni, Asprilla, Veron e Crespo, che a quanto sembra avrebbero percepito del denaro extra-ingaggio sottratto proprio dall’azienda madre, per un totale di quasi 10 milioni di euro, tramite la stipula di contratti fittizi e l’emissione di false fatture.
Il più coinvolto è l’argentino Juan Sebastian Veron, che secondo la Procura avrebbe percepito 5.647.724 dollari, seguito dal colombiano Tino Asprilla con 4.425.000, Dino Baggio con 2.654.589 e Hernan Crespo con 2 milioni tondi.
Le indagini, tuttavia, non sono ancora terminate ed è possibile che presto venga aperto un nuovo filone relativo a transazioni illecite, non riferite solamente ai calciatori ma anche ai rapporti con altre società nella compravendita di atleti.