Che indecoroso spettacolo quello delle delegazioni italiane nel Parlamento europeo dove, malgrado in pronunciamento favorevole di una larghissima maggioranza, hanno votato contro le armi occidentali a largo raggio all’Ucraina per contrastare la guerra aggressiva della Russia. Solo 4 parlamentari, due del Pd (Picerno e Gualmini) e due di Forza Italia (Salini e Falcone) hanno avuto il coraggio di sostenere fino in fondo l’Ucraina votando in dissonanza dai loro stessi gruppi. Puoi sostenere a parole l’Ucraina fin che vuoi, ma se non le permetti di utilizzare le armi che riceve dall’Occidente per colpire non indiscriminatamente e non obiettivi civili ma unicamente le basi da cui Mosca fa partire missili e droni che uccidono gli ucraini, la solidarietà si riduce a pura ipocrisia. Ma come spiegare questo improvviso ripiegamento italiano? Dipende molto poco dal pacifismo acritico di Papa Bergoglio ma è invece il frutto avvelenato dei populismi filo-Putin che imperversano nel nostro Paese a destra come a sinistra. A destra Putin può contare su Salvini che non ha mai negato la sua simpatia per lo zar russo e che si oppone ferocemente alle armi all’Ucraina ma soprattutto influenza pesantemente la premier Giorgia Meloni che non vuole nemici a destra. A sinistra il punto di riferimento della politica guerrafondaia della Russia è il leader dei Cinque Stelle, Giuseppe Conte, che ha sempre guardato a Mosca con un occhio di riguardo anche quando era premier. Salvini e Conte dicono di temere l’escalation dando le armi a Zelensky: pensano di fermarla con la capitolazione definitiva dell’Ucraina? Salvini e Conte, sempre loro, fin dai tempi del Governo Conte 1, quello dei decreti sicurezza e della lotta ai migranti anche a costo di farli morire in mare. Meno male che qualcuno ragiona e ha ancora la forza di opporsi alla resa a Putin.
Parlamento europeo, onore ai 4 italiani (2 Pd e 2 Fi) che hanno votato per le armi all’Ucraina contro il populismo filo-Putin
Tutte le delegazioni italiane nel Parlamento europeo, da destra a sinistra, hanno votato contro l’uso delle armi occidentali dell’Ucraina per difendersi dalla Russia. Ma quattro parlamentari hanno avuto il coraggio di dissentire