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Parità di accesso alla rete, Labriola (Tim): “Anacronistica l’integrazione verticale nelle tlc”

Imagoeconomica

Gli obiettivi e le attività dell’Organo di Vigilanza dovranno tener conto del nuovo modello di separazione verticale di Tim È quanto emerso dalla relazione annuale 2021 dell’Organo di Vigilanza sulla Parità di accesso alla rete di Tim nell’ambito della tutela dei principi di non discriminazione e parità di trattamento. Presentata oggi, mercoledì 22 giugno, alla presenza del Presidente dell’OdV, Gianni Orlandi, il Direttore Generale DG Connect della Commissione Europea Roberto Viola, in collegamento da Bruxelles, Laura Aria, Commissaria dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Mario Antonio Scino, Vice Capo di Gabinetto del MISE, e Pietro Labriola, amministratore delegato di Tim.

Nel corso del 2021, l’Organo ha continuato a coadiuvare Agcom nelle attività di monitoraggio delle prestazioni offerte da Tim Wholesale agli altri operatori nei processi di Delivery e Assurance dei servizi di accesso regolati, anche attraverso opportuni indicatori chiave di prestazione (KPI) che hanno consentito di verificare il rispetto dei principi di non discriminazione.

Il Presidente dell’Organo, Gianni Orlandi, ha dichiarato: “Il mondo delle TLC è al centro del dibattito e il futuro della rete di accesso è tutto da scrivere. L’Organo di Vigilanza rappresenta una best practice, riconosciuta a livello europeo, di un modello di co-vigilanza che ha supportato Tim e l’Autorità nell’arco di più di un decennio. Auspichiamo di poter continuare a svolgere il nostro compito, a beneficio di tutto il mercato, nelle modalità che verranno definite da Agcom di concerto con gli altri stakeholders, anche all’interno dei nuovi assetti regolamentari e di mercato”.

Labriola: “Integrazione verticale delle tlc è diventata anacronistica”

Pietro Labriola, amministratore delegato di Tim, ha assicurato “siamo pronti a fare il passo conclusivo, direi decisivo, nel lungo percorso di trasformazione della governance della rete TIM: la separazione proprietaria dell’intera rete di accesso del Gruppo (NetCo), sulla base di un piano che verrà annunciato agli investitori il prossimo 7 luglio 2022”. 

Labriola ha detto che l’integrazione verticale delle Tlc “è diventata anacronistica” ed ha spiegato che la separazione degli asset di Tim in rete (NetCo) e servizi (ServCo) ha motivazioni di carattere industriale, che hanno a che fare con l’efficienza.

“Il comparto dei servizi è caratterizzato da dinamiche competitive incompatibili con i lunghi periodi di recupero degli investimenti infrastrutturali”, ha spiegato il manager, aggiungendo “noi fino ad oggi abbiamo dovuto tenere conto del mercato retail ma anche delle esigenze del mercato wholesale, senza certezze sul ritorno degli investimenti a causa dell’elevata pressione regolamentare”. La separazione della porterà, dunque, vantaggi in termini di efficienza e competitività, maggiore flessibilità commerciale per il retail e maggiore prevedibilità e stabilità dei ritorni il Wholesale.

“Non ci separiamo per cercare un ‘dividendo regolamentare’ su cui si sono arenati tanti progetti del passato. Tuttavia, è nell’ordine delle cose che la nuova analisi coordinata dei mercati dell’accesso, avviata da Agcom nel 2020, dovrà tener conto del nuovo modello di separazione verticale di Tim e delle sue conseguenze in termini di semplificazione delle attuali regole retail e wholesale”, ha concluso Labriola.

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Categories: Economia e Imprese