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Parigi non turba i mercati: Milano piatta ma Anima e Finmeccanica corrono e Cnh e Ferragamo ko

LE BORSE NON CEDONO ALLA PAURA. GIU’ SOLO IL LUSSO. NUOVE MANOVRE SU TELECOM ITALIA, RCS E’ ALLE CORDE

Le Borse hanno reagito con grande equilibrio allo shock degli attentati di Parigi. Il listino francese, alla riapertura dopo il massacro di venerdì, chiude in lieve progresso. Francoforte cala dello 0,17%, Londra +0,32%, Parigi -0,2%. A Milano l’indice FtseMib segna un calo dello 0,14%. 

Per quanto riguarda i bond, non si registrano oscillazioni di rilievo. Lo spread Btp/Bund è poco mosso a 104 punti base, rendimento 1,6%. Wall Street oscilla sulla parità con l’S&P500 che sale dello 0,1% mentre il NASDAQ e il Dow Jones arretrano dello 0,1%.

Notte miliardarie negli alberghi. Starwood Hotels -6,7% verrà acquisita da Marriott International -2,3% dando vita al primo gruppo alberghiero a livello mondiale, forte di 5.500 hotel e 1,1 milioni di stanze. Un deal da 12,2 miliardi di dollari, quasi interamente carta contro carta. L’euro si indebolisce ancora nei confronti del dollaro scendendo a 1,07, da 1,077 di venerdì sera.

Il petrolio ha reagito prima in rialzo con il Brent che è salito oltre i 45 dollari per poi ecivolare a 43,82 dollari al barile. Il Wti passa di mano a 40,46 dollari. Il rimbalzo del petrolio dopo gli attacchi terroristici ha sostenuto nel corso della seduta i petroliferi, poi calati nel finale: Eni -0,07%, Tenaris +0,87% e Saipem +0,38%. Enel segna un rialzo dello 0,83%, Enel Green Power +1,4%.

Il rischio-guerra si è fatto sentire sui titoli legati al movimento delle persone, come Autogrill -2,2% . Male i titoli del lusso: Ferragamo -4,28%, su minimi da gennaio, Moncler -1,39%, Tod’s -1,9%, Yoox -1,99%. Poco mossa Telecom Italia -0,43%, di nuovo al centro di grandi manovre.

Oggi si è tenuta l’audizione in Consob dell’ad di Vivendi Aranud Roy de PuyFontaine. Ieri sera il gruppo francese, granse azionista della società tlc, ha notificato la richiesta di allargare il board di TI da 13 a 17 membri. Intanto va ancora aggiornata la mappa dell’azionariato: il 6 novembre scorso, all’indomani dell’annuncio che le azioni di risparmio sarebbero state convertite in ordinarie, JP Morgan è salita al 5,133% diventando il secondo socio rilevante (in attesa che Xavier Niel eserciti i diritti sulle sue opzioni). Mediaset -1,7%.

Contrastate le banche. Unicredit scende dello 0,9%, Ubi -0,63%: Citigroup ha tagliato la raccomandazione a Neutral da Buy su entrambi gli istituti. Intesa guadagna lo 0,19%, Monte Paschi -1,14%, Pop. Emilia -1%. In calo le assicurazioni: Generali -0,41%, UnipolSai -0,43%. Si mette in luce: Anima +2,4%.

Fiat Chrysler -1,97%: Moody’s ha alzato l’outlook a positivo. Cnh Industrial perde il 5% dopo il downgrade di JP Morgan. Tra gli industriali brilla Prysmian +1,7%. Precipita Rcs -9% su nuovi minimi storici: Mediobanca ha tagliato il giudizio a Neutral da Outperform. Il titolo ha chiuso la scorsa settimana in perdita di quasi il 20%.

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