Ripartire dopo un dramma, dopo un incidente non è da tutti. C’è chi non riesce a voltare pagina e chi dopo calvari e difficoltà riesce a rinascere e (fiorire come mai prima) dalle macerie di un’auto in frantumi. Questa è la storia di Alex Zanardi, uomo dal cuore enorme e dalla classe immensa nello sport come nella vita. Zanardi è nato in Emilia Romagna, da sempre terra di motori. Per tanti anni Alex cresce con la passione per i motori diventando un pilota automobilistico. La sua carriera di pilota “normodotato” si fermò definitivamente il 15 settembre di 15 anni fa in seguito a un terrificante incidente nel Gp di Lausitzring nel campionato CART.
Dopo mesi di riabilitazione Zanardi, l’ausilio di alcune protesi alle gambe e delle auto appositamente modificate Zanardi riesce anche a tornare alle corse per qualche anno con buoni risultati anche se ora c’è qualcos’altro che lo appassiona alla stessa maniera dei motori: il paraciclismo. Con la sua carriera in handbike inizia la terza vita sportiva di Alex Zanardi che colleziona medaglie e record ma soprattutto la simpatia e la stima del pubblico di tutto il mondo per la determinazione mostrata negli anni successivi al suo drammatico incidente e per la sua capacità di reinventare la propria vita con successo nonostante la disabilità.
I successi di Zanardi in handbike sono tantissimi e sono in continuo aggiornamento. Dopo il doppio oro e l’argento alle Paralimpiadi di Londra 2012, Alex si è ripetuto anche in questi giorni a Rio vincendo la gara a cronometro categoria H5 e classificandosi al secondo posto nella gara in linea. Tutto questo a 50 anni. Le sue lacrime di gioia sul podio di Rio al momento dell’inno di Mameli valgono poi mille altri successi. Semplicemente: un campione totale.