Lo scudetto del Napoli è davvero “molto più della Grande Bellezza“? Paolo Sorrentino, il regista del film che 2013 vinse il Premio Oscar, giura dì sì. Ma qualche dubbio è lecito sull’eccesso di tifo che lo stesso Sorrentino, che proprio in questi giorni sta girando un nuovo film a Napoli, si è concesso per la festa scudetto. Il regista è una persona di grande qualità e di elevato standing e nelle sue manifestazioni da tifoso non c’è sicuramente la volgarità con cui Sabrina Ferilli si spogliò all’Olimpico per festeggiare lo scudetto della Roma. Ma anche nel tifo più sincero c’è uno stile che uno ha o non ha. E’ comprensibile che a Napoli, dove uno scudetto non si vedeva dai tempi di Maradona, il tifo sfiori il delirio, purtroppo con un bilancio finale che conta morti e feriti. Ma soprattutto da personalità che sono un punto di riferimento nazionale del cinema e della cultura ci si sarebbe aspettato un tifo più composto ed elegante. L’avvocato Gianni Agnelli era innamorato della sua Juve, di Boniperti, di Platini, di Baggio, di Del Piero e di tanti altri campioni bianconeri, ma anche il suo tifo era un esempio di stile. Stavolta invece Sorrentino scende dal podio.