E’ andato al Sud, ma non è la prima volta in questi ultimi anni, il titolo di miglior panettone tradizionale dell’anno, decretato dalla giuria di “Panettone senza confini”, la manifestazione itinerante che da cinque anni a questa parte si propone di fare conoscere le tante declinazioni del grande lievitato più rappresentativo del nostro Paese, attraverso le interpretazioni di Maestri Pasticceri provenienti da tutt’Italia, coinvolgendo i nomi più illustri del panorama nazionale della pasticceria,
La giuria, presieduta da Iginio Massari ll Maestro riconosciuto dei Maestri pasticcieri italiani e da Debora Massari, Maestra AMPI, Achille Zoia “ Padre” del panettone moderno, Angelo Musolino Presidente Conpait, Piergiorgio Giorilli, Lievitista pluripremiato, Maurizio Colenghi Maestro AMPI ha consegnato la palma della vittoria a Vincenzo Faiella, pasticciere di San Marzano sul Sarno, in provincia di Salerno, che nonostante la sua giovane età ha ottenuto già numerosi ed importanti riconoscimenti fra cui i premi “Miglior panettone del mondo” 2019 e 2020 di FIPGC ed il “Parma city of gastronomy”.
Una carriera quella di Faiella (salernitano come il compianto Alfonso Pepe, primo campione dei lievitati nel sud d’Italia, cui First&Food ha dedicato un profilo consultabile nella rubrica “Storie di Chef”, di cui il giovane Faiella è stato allievo) iniziata a 12 anni accanto al padre pasticciere e poi consolidatasi alla scuola del maestro lievitista Toty Catanese, dei grandi maestri della pasticceria Rolando Morandin, di Achille Zoia ed Eliseo Tonti, che lo ha portato alla ribalta nazionale della grande pasticceria italiana.
La gara prevedeva anche una sezione per così dire di difficoltà in quanto bisognava abbinare nell’impasto due componenti di inusuale integrazione: arance candite e caffè.
Nell’ardua impresa è risultato vincitore il panettone realizzato da Massimo Ferrante della Pasticceria Ferrante di Campomorrone (Genova).
Ferrante, formatosi anch’egli alla scuola di Morandin, ha già vinto numerosi premi, fra cui un primo posto al Concorso “Re Panettone 2017 nella categoria Lievitati Innovativi con “Albimokka” la variante del panettone tradizionale, con albicocche candite, infuso liquoroso al caffè e cioccolato bianco.
Risale invece al 1995 la nascita de “IL PANMORONE” un dolce tipico che ormai da anni è entrato a far parte della tradizione natalizia tanto che nel 2016 viene registrato il marchio per tutelarlo dalle nascenti imitazioni.
Per la cronaca il secondo classificato per il Panettone Tradizionale è stato Roberto Cantolacqua della Pasticceria Mimosa di Civitanova Marche. Terzo D&G Patisserie di Selvazzano Dentro PD. Nell’altra sezione, Panettoni con abbinamenti di difficoltà, secondo classificato è risultato Pasticceria Delizia Lo Faso, di Bolognetta PA, sul terzo podio è salita la pasticceria Grué di Roma.
I Maestri selezionati per questa edizione sono risultati: Roberto Cantolacqua Ripani, pasticceria Mimosa, di Tolentino e Civitanova Marche Angelo Di Masso, pasticceria Pan dellOrso di Scanno, Pino e Mauro Lo Faso, pasticceria Delizia di Bolognetta, Nico Iacovera, Antica Ricetta di Nonna Sesella di Matera, Felice Venanzi e Marta Boccanera, pasticceria Grué, di Roma, Alfonso Schiavone, pasticceria De Vivo, di Pompei, Valentino e Damiano Rizzo , pasticceria San Francesco, di Spezzano Della Sila, Massimo Ferrante, pasticceria Ferrante, di Campomorone, Vincenzo Faiella , di San Marzano sul Sarno, Denis Dianin, D&G patisserie di Selvazzano Dentro, Elvio Donatone, pasticceria Arte del Dolce, di Velletri, Giorgio Gaetano, Forno Regina dal 1962, di Pagani.
La prima cosa che balza evidente agli occhi è che fra tutti i panettoni selezionati non ce n’è nessuno di Milano, dove pure questo dolce è stato inventato ai tempi di Ludovico il Moro, e neanche della Lombardia, e che il Mezzogiorno è molto più rappresentato del Nord.
Iginio Massari, presidente di giuria ha dichiarato: “Difficile il compito del tavolo da me presieduto, visto il livello generale dei prodotti degustati che, tra l’altro, non hanno mostrato particolari problemi nonostante siano stati sottoposti ad un trasporto non ottimale. Pochi i punti che separano i concorrenti, quale segno di un equilibrio all’insegna della qualitá. Panettone senza Confini, anche quest’anno, ha proposto nuovi Pasticceri alla ribalta nazionale”.
“A questa edizione – ha aggiunto dal canto suo Piergiorgio Giorili, del tavolo che ha giudicato i Panettoni Selezione – é mancato solo il pubblico, qule cornice di una location di prestigio ed una proposta di lievitati di grande interesse. Difficile gestire ingredienti di questa natura trovando un equilibrio ideale, questo ha fatto la differenza nelle nostre valutazioni”.
“Panettone senza confini” giunto alla sua quinta edizione si è tenuta quest’anno nel prestigioso spazio del Teatro di Montichiari (BS),completato nel 1890, per i cui interni fu utilizzato materiale ligneo proveniente dalla demolizione del Teatro Arnoldi di Mantova, che il conte Gaetano Bonoris acquistó e donó, nel 1887, alla Società dei Palchettisti.
Causa covid la manifestazione si è svolta in assenza di pubblico.
In realtà la gara che è nata a Napoli nel Palazzo Caracciolo e poi si è tenuta a Reggio Calabria (presso la sede della Città Metropolitana), Brescia (presso villa Fenaroli) e Palermo (presso Palazzo S. Elia), avrebbe dovuto tenersi, fedele al suo principio itinerante, a Barletta, nel suggestivo Castello Svevo ma l’appuntamento è stato rimandato per le restrizioni imposte dalle misure di emergenza per il Coronavirus.