La crescita “stentata” dell’economia italiana porterà a un rialzo del Pil inferiore all’1% quest’anno. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ospite dell’esecutivo dell’Abi guidato da Antonio Patuelli. Notizie positive arrivano sull’inflazione, tornata “nella direzione giusta”, e sulle banche, attualmente “in una fase positiva”. Ma i fattori di rischio non mancano, a partire dagli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso.
Panetta: “Pil Italia sotto l’1% nel 2024″
“In questo momento siamo in una fase di rallentamento ciclico: il trimestre scorso siamo cresciuti in modo stentato come l’Europa”, ha detto Panetta intervenendo all’Abi. “L’Europa è in una fase di debolezza cronica, l’Italia ha racimolato qualche decimale di crescita mentre a livello Europeo la variazione del pil è stata negativa”.
Il governatore della Banca d’Italia ha aggiunto che la spinta fornita dai consumi è stata positiva “che sono aumentati per effetto della tenuta dell’occupazione che sta crescendo nonostante la difficolta’ dei tempo”. Gli investimenti, invece, stanno mostrando “un rallentamento” per effetto della restrizione monetaria.
Parlando in termini percentuali, secondo le ultime stime della Banca d’Italia, “quello che noi prevediamo è una crescita sotto l’1% nel 2024 e che il 2023 si sia chiuso con una crescita intorno allo 0,6-0,7%, e un ritorno intorno all’1% nel 2025 che è superiore al potenziale e riteniamo che gli investimenti, che sono il motore dell’economia, rimarranno deboli.
Panetta: “L’inflazione è tornata sotto controllo, ma stretta monetaria pesa sull’economia”
“La novità positiva è che l’inflazione in Italia è sotto controllo: è tornata stabilmente sotto il 2% e prevediamo che rimanga sotto il 2% nel triennio fino al 2026. Tre anni che sono “l’orizzonte in cui la Bce calibra i suoi interventi”.
Il governatore della Banca d’Italia ha poi spiegato che il “motivo principale” del rallentamento economico, oltre alle difficoltà dell’economia cinese e ai colli di bottiglia delle catene di approvvigionamento globali, è “la restrizione monetaria” posta in essere dalle banche centrali ed ha riconosciuto che siamo in “una delle fasi rare, come negli anni ’70” in cui le banche centrali restringono le condizioni monetarie con effetti “molto forti” sulla domanda.
“Io sono convinto – ha continuato Panetta – che la disinflazione in atto sia forte. Non mi lancio in previsioni su quando si taglieranno” i tassi alla Bce “perché non lo so e se lo sapessi non ve lo direi”, ha aggiunto. Una possibile previsione è arrivata invece in mattinata dalla presidente della Bce, Christine Lagarde, che da Davos ha fatto sapere che probabilmente i primi tagli arriveranno nel corso dell’estate.
Panetta: “Fase positiva per le banche”
Parlando delle banche, il numero uno di via Nazionale ha riconosciuto che “da quando sono tornato, mi sono guardato i numeri delle banche italiane ed è una fase in cui vanno bene, con liquidità adeguata, i coefficienti patrimoniali in linea con le europee e i famosi Npl bassi, sia come consistenza che come flussi”. Panetta ha però avvisato: “senza volere fare il profeta di sventure, bisogna ricordare che quando le cose vanno bene si formano i rischi”.
Non solo, “la liquidità è tanta”, ma la Bce sta restringendo le condizioni monetarie. Le banche dovranno dunque tornare a “farsi concorrenza sulla raccolta” e già “si inizia a vedere qualche tensione” in termini di sofferenze dei crediti e bisognerà fare attenzione, “se la fase di debolezza dell’economia proseguirà”.
A livello generale, il governatore della Banca d’Italia ha precisato che “al momento non vediamo un impatto macro” dalle vicende nel Mar Rosso “ma non possiamo escluderlo”.