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Panetta e il suo successore in Bce: speriamo che Meloni non rischi l’autogol ma il rinvio del Mes non aiuta

Imagoeconomica

Auguriamoci per l’Italia che la premier Giorgia Meloni abbia fatto bene i calcoli e che abbia in tasca i consensi politici a livello europeo per assicurarsi che nel board della Bce il successore di Fabio Panetta, designato a diventare Governatore della Banca d’Italia dal prossimo primo novembre, sia ancora un italiano. Se sarà così nel vertice della Bce entrerà con tutta probabilità l’attuale vicedirettore della Banca d’Italia, Piero Cipollone, già consigliere economico della Presidenza del Consiglio durante il Governo Conte.

Vista la velocità con cui ieri sera il Consiglio dei ministri ha proceduto ad avviare l’iter che porterà Panetta alla guida della Banca d’Italia, è probabile che la Meloni sia sicura di portare a casa la conferma di una poltrona italiana nel board della Bce. Ma ci sono due considerazioni da non sottovalutare: la prima è che il cambio in Bce non è automatico e non sta scritto da nessuna parte che a un italiano nel board debba subentrare un italiano. In passato la Spagna saltò un turno e per l’Italia il rischio esiste. Sarebbe un clamoroso autogol per la premier Meloni se non riuscisse a portare un italiano al vertice della Bce al posto di Fabio Panetta, che inizialmente avrebbe voluto con sé alla guida del Ministero dell’Economia al posto del leghista Giancarlo Giorgetti.

Ma c’è una seconda considerazione che non va sottovalutata ed è legata ai ritardi imperdonabili del Governo Meloni sulla ratifica del Mes, che non è ancora avvenuta. La maggioranza, per evitare incidenti di percorso e una clamorosa bocciatura, vuole il rinvio del voto del Parlamento italiano a settembre e stamattina la premier ne spiegherà la ragioni. Ma agli occhi della Ue il nuovo rinvio dell’Italia sul Mes non è esattamente un buon viatico per il cambio in Bce. Dalle discussioni sul nuovo Patto di stabilità e sul Pnrr e ora di nuovo al Mes non si può dire che l’Italia si presenti in Europa con le migliori credenziali. Ma – ripetiamolo ancora una volta – speriamo che sulla Bce Meloni non abbia sbagliato i calcoli.

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