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Panetta, così il Governatore di Bankitalia offre una guida a tutti gli italiani per orientarsi nel prossimo voto europeo

Imagoeconomica

Nella sua prima relazione annuale come Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta ha voluto mostrare non solo ai politici, ma a tutti gli italiani, un quadro chiaro delle opportunità che esistono per tornare a crescere e recuperare oltre un ventennio di stagnazione che ha falciato il reddito delle famiglie distaccandoci dagli altri paesi europei. Da noi infatti non c’è stata in questo lasso di tempo alcuna crescita del reddito familiare mentre in Francia ed in Germania si è registrata una crescita di oltre un quinto. 

Il tono è stato pacato, senza la ricerca di frasi ad effetto (come l’arciconfraternita del potere di Guido Carli) ma molto puntuale sia nel sottolineare quello che non va, sia nell’indicare le politiche che potrebbero portare noi italiani ad avere più peso in Europa e l’Europa ad avere più peso nel mondo.

Evidentemente nello scrivere le Considerazioni Finali, Panetta ha voluto tener conto che tra poco più di una settimana si svolgeranno nel Vecchio Continente delle importanti elezioni che consentiranno ai cittadini di esprimersi con chiarezza sul nostro futuro.

Solo una maggiore integrazione europea può salvare dall’irrilevanza e dai rischi geopolitici

In primo luogo Panetta, anche senza mai citare le elezioni, ha voluto ribadire in più punti che senza un avanzamento dell’integrazione europea i singoli paesi si condannerebbero all’irrilevanza, mentre per ciascuno aumenterebbero i rischi geopolitici in un mondo che vede ai nostri confini ben due guerre. Di conseguenza i partiti, come la Lega, che vanno affermando che occorre più Italia e meno Europa, così come il pacifismo ad oltranza dei 5 Stelle, espongono gli italiani e tutti gli europei a rischi molto gravi. Superare l’appannamento di cui soffre l’Europa intera, il cui peso nel Pil mondiale è sceso dal 26% al 18% mentre gli Usa hanno mantenuto la loro quota del 25%, è possibile solo con un’azione comune i cui capisaldi sono, secondo Panetta, una politica di bilancio federale e un mercato dei capitali integrato oltre ovviamente alla messa in comune di politiche per la sicurezza, l’ambiente, l’immigrazione, e l’avanzamento tecnologico. Altro che far fare all’Europa poche cose ridando maggiore ruolo ai singoli Stati! Ci vuole maggiore integrazione secondo le linee indicate dal rapporto Letta e che probabilmente si troveranno anche nel rapporto che Mario Draghi presenterà a fine giugno.

Panetta: “Bce Riduca i tassi e spinga sull’integrazione finanziaria Ue”

Naturalmente la relazione della Banca d’Italia è ricca di indicazioni di dettaglio sia sull’andamento della congiuntura che sulle misure che dovrebbero comporre le politiche strutturali necessarie a dare maggiore coesione alle istituzioni europee. Sotto il primo aspetto Panetta è stato molto preciso sulla necessità che la Bce non tardi ancora ad avviare una riduzione dei tassi d’interesse affermando che l’inflazione è di fatto sotto controllo e che comunque non bisogna aspettare analoghe decisioni della Fed americana che opera in altro contesto. D’altra parte anche riducendo i tassi l’intonazione della politica monetaria rimarrebbe moderatamente restrittiva perchè la Bce continuerà a ridurre la liquidità del mercato che oggi è molto alta dopo la forte espansione in seguito alla crisi pandemica. Le nuove regole della Ue per i bilanci nazionali rappresentano un piccolo passo in avanti ma bisognerà vedere come verranno applicate. 

Per avviare un mercato dei capitali integrato indispensabile per poter finanziare gli ingenti investimenti necessari alla transizione ambientale e all’innovazione tecnologica occorre completare l’unione bancaria, avere regole comuni in Europa per i mercati azionari e titoli di Bruxelles privi di rischi per attirare gli investitori.

Ricette per l’Italia: ridurre il debito, fermare emigrazione giovanile e aumentare la produttività

Per l’Italia poi le ricette sono note da tempo: abbiamo troppo debito e dobbiamo affrontare la crisi demografica e incrementare la produttività del sistema. Dobbiamo migliorare la formazione del capitale umano e cercare di trattenerlo nel nostro paese mentre molti giovani vanno all’estero attratti non solo da stipendi migliori ma anche per un più chiaro riconoscimento del merito e dell’impegno individuale. In definitiva è necessario creare un ambiente normativo favorevole agli imprenditori che assumono il rischio di nuove iniziative.

Si tratta di indicazioni chiare che delineano una strada concreta e non illusoria per uscire dalla stagnazione e arrivare al miglioramento delle condizioni di vita dell’intero paese. Molti partiti sembrano ancora convinti che l’ideologia confusionaria possa ancora pagare in termini elettorali, spetterà ai cittadini nel prossimo voto smentire questa deleteria convinzione.

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