Fabrizio Paenzona attacca senza sfumature il ministro Tremonti per il provvedimento della manovra che riduce all’1% gli ammortamenti sugli investimenti fatti da tutti i concessionari (autostrade,aeroporti, porti, termovalorizzatori fino ai cimiteri) perchè “si tratta di un modo intollerabile,provocatorio ed offensivo di rastrellare denaro da parte dello Stato a carico dei gestori di servizi che erano stati chiamati proprio facendo appello al capitale privato per poter fare quelle infrastrutture di cui il paese ha enorme bisogno e che la finanza pubblica da sola non può assicurare”.
Palenzona parla nella sua veste di presidente dell’Aiscat, l’associazione delle concessionarie autostradali, ma il suo ragionamento vale per tutti quei servizi che sono stati affidati ai privati affichè facciano gli investimenti necesssari a renderli più moderni ed efficienti,e che poi si ripagano attraverso la gestione del servizio stesso.
“Ma se ci vogliono 100 anni – dichiara Palenzona – per ammortizzare un investimento, chi mai potrà trovare in banca i fondi necessari per finanziarli? Sostanzialmente una norma nata per incrementare le entrate dello Stato togliendo un pò di grasso alle concessionarie, rischia di avere conseguenze deleterie su tutto il sistema Italia bloccando in pratica qualsiasi possibilità di continuare a fare investimenti in infrastrutture.”
Da un lato quindi lo Stato dovrebbe incassare nei prossimi quattro anni oltre 400 milioni di euro, ma le modalità attraverso cui avviene questo prelievo rischiano di bloccare lo sviluppo del paese che ha bisogno di infrastrutture moderne per poter recuperare competitività. E poi non si può continuare a cambiare le regole in corsa. E’ questo un aspetto di affidabilità dell’intero paese che di per sé rischia di aumentare la disaffezione degli investitori internazionali che,come si vede in questi giorni,nonostante la manovra che dovrebbe portare al pareggio del bilancio pubblico nel 2014,continuano ad allontanarsi sia dalle abbligazioni che dalle azioni delle imprese e delle banche italiane.
Ma Palenzona non si è limitato alla protesta.” Ci rendiamo conto -ha detto – che il risanamento dei conti pubblici è un obiettivo che deve interessare tutti, non certo solo i pensionati più ricchi. E quindi noi siamo disposti ad un confronto con Governo e Parlamento per trovare delle modalità di contribuzione allo sforzo collettivo, che non compromettano però il futuro degli investimenti e quindi le stesse possibilità di accelerare il tasso di crescita dell’intero paese.”
Il sottosegretario alla Infrastrutture Castelli ha fatto una imbarazzata difesa d’ufficio della manovra del Governo dicendosi però d’accorco con Palenzona circa i rischi che essa può provocare per lo sviluppo ed assicurando il proprio impegno affichè in sede parlamentare si possano correggere le modalità di questo prelievo fiscale.