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Pagamenti elettronici, in Brasile è boom: il Pix ha superato le carte di credito

FIRSTonline

Paese che vai, destra che trovi. Se in Italia il governo Meloni – con la manovra di Bilancio 2023 – pensa a disincentivare l’uso dei pagamenti elettronici (seppur con una mezza retromarcia della presidente del Consiglio), non dappertutto i governi di destra si sono contraddistinti per questo tipo di scelta. Ne è un esempio il Brasile, uno dei Paesi del mondo dove si usa meno il contante e tuttora governato dal presidente uscente Jair Bolsonaro.

Pagamenti elettronici: in Brasile è boom. Cosa è Pix

Proprio sotto la presidenza del sovranista amico di Matteo Salvini, infatti, il Brasile è stato uno dei Paesi a introdurre il cosiddetto Pix, cioè pagamento elettronico istantaneo, senza commissioni e senza limite di spesa, né minimo né massimo. Letteralmente, il Pix può essere usato anche per pagamenti di 1 centesimo di real (l’equivalente di 20 millesimi di euro): altro che limite a 30 o a 60 euro. Nel mondo, dove comunque ancora non esiste un sistema unico internazionale, per cui questa novità dipende da Paese a Paese, già usano Pix o simili Usa, Uk, Giappone, e una manciata di Paesi europei come Repubblica Ceca, Bulgaria, Islanda. L’Italia sembra invece voler andare nella direzione opposta. 

Pix: pagamenti istantanei e a costo zero

Eppure il Pix è uno strumento agile: per trasferire denaro istantaneamente e a costo zero basta comunicare il numero di cellulare associato al conto, o l’email, o il codice fiscale (o partita Iva). Proprio per questo è già il metodo di pagamento preferito dai più giovani e nelle grandi città, ma non solo: lanciato nel 2020, nel bel mezzo del governo Bolsonaro (anche se la riforma era stata predisposta dal predecessore Michel Temer, a capo di un governo tecnico di transizione), in soli due anni il Pix ha superato Bancomat e carte di credito, che pure sono diffusissimi anche per importi bassi, affermandosi come il metodo di gran lunga più usato come numero di transazioni, e in costante crescita.

I pagamenti elettronici in Brasile sono in forte crescita

Nel mese di ottobre 2022, secondo i dati della Banca centrale brasiliana, sono stati superati i 2,5 miliardi di operazioni mensili, mentre nell’intero secondo trimestre di quest’anno le transazioni hanno sfiorato i 5,5 miliardi, contro i quasi 4 miliardi delle carte di credito e i 3,7 miliardi delle carte di debito. Essendo usato soprattutto per spese di piccoli importi, il Pix non è invece al primo posto come valore complessivo delle operazioni, ma a ottobre è già salito al secondo posto superando i mille miliardi di reais trasferiti (circa 200 miliardi di euro), dietro solo al Ted, che del Pix è il prototipo, solo che prevede un tetto massimo (4.999 reais, circa 1.000 euro), non è istantaneo (servono ore o giorni per perfezionare l’operazione) e impone costi di commissione (dall’equivalente di 1 euro fino a 4 euro). 

Brasile: difficile usare il contante

Usato soprattutto per le piccole operazioni quotidiane, il Pix è dunque uno strumento tracciabile che permette non solo di evitare l’evasione fiscale, ma anche di far emergere una parte di economia “fisiologicamente” sommersa, come ad esempio il commercio ambulante: in Brasile anche nell’economia per così dire informale è difficilissimo usare il contante, per motivi culturali e probabilmente in molti casi di sicurezza per gli stessi commercianti. Questo fa sì che mentre in Italia si concede agli esercenti di rifiutare il Pos, in Brasile (sotto un governo dello stesso colore politico) è l’uso del contante ad essere fortemente disincentivato.

Oggi in Brasile persino il Bancomat sembra superato: una operazione su tre, sempre secondo i dati ufficiali del Banco central do Brasil, avviene tramite Pix, il 75% delle quali ugualmente distribuite in transazioni p2p o b2b, quindi sia in trasferimenti tra persone fisiche che tra persone giuridiche. I brasiliani che già hanno usato il sistema Pix almeno una volta, o per pagare o per ricevere denaro, sono 132 milioni, e il 70% di loro ha meno di 40 anni. E’ in questa direzione che va il mondo.

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