Quando la nuova regolamentazione europea ha incontrato la finanza e l’avanzamento tecnologico, il Consorzio CBI, think tank promosso da ABI, e Nexi, società che fornisce servizi per i pagamenti online, sono scesi in campo in prima persona.
Insieme, hanno avviato la creazione di una nuova piattaforma a livello europeo – la CBI Globe, Global Opening Innovation Ecosystem – in grado di far comunicare tre soggetti attivi nel mercato dei pagamenti digitali: le banche, i consumatori finali e le terze parti, che forniscono servizi e prodotti finanziari attraverso le più avanzate tecnologie dell’informazione.
Questo assetto del mercato dei pagamenti è stato pensato in conformità con il recepimento dal 13 gennaio 2018 della nuova direttiva europea 2015/2366 nota come PSD2, rivoluzionaria nel ridisegnare lo scenario europeo dei pagamenti digitali, nell’ampliare il livello di integrazione e di efficienza del mercato, nell’aumentare il livello di protezione dei consumatori e nel pensare a un nuovo modo di essere banca, più aperto, accessibile e facile per i clienti, incarnando lo spirito dell’open banking.
“La realizzazione di questa nuova soluzione strategica di sistema, la prima in Europa, è perfettamente in linea con quella che è la nostra mission di PayTech delle banche italiane: essere protagonisti della modernizzazione e della digitalizzazione del paese, fornendo alle banche soluzioni semplici e sicure in grado di favorire la diffusione dei pagamenti digitali”, ha affermato Paolo Bertoluzzo amministratore delegato di Nexi.
La PSD2 innova il mercato dei pagamenti in un punto principale: i dati bancari dei clienti, sotto espressa autorizzazione, possono essere messi a disposizione di soggetti terzi. Questi potranno, attraverso i loro applicativi e all’interno di un mercato aperto, offrire al cliente servizi informativi sulla propria finanza personale oppure autorizzare pagamenti richiesti dal consumatore o ancora accedere a tutte le informazioni sulla rendicontazione integrata di un cliente che possiede più conti presso istituti differenti.
Salvatore Rossi, direttore generale di Banca d’Italia, ha sottolineato “la grande opportunità che l’introduzione di questa piattaforma rappresenta per le banche italiane nel cogliere le sfide dell’evoluzione tecnologica. Quello dei pagamenti è un mondo enorme perché interessa tutti ormai e per questo deve evolversi, ma rimane sovrana la privacy del cliente”.
Dati alla mano, secondo Liliana Fratini Passi, direttore generale del Consorzio CBI, la soluzione pensata dal Consorzio e da Nexi permetterà al settore bancario italiano un risparmio complessivo fino a 185 milioni, pari a circa il 40% dell’investimento altrimenti a carico dell’intero comparto bancario e stimato intorno ai 350-400 milioni. Da marzo 2019 le terze parti saranno abilitate ad avviare dei test su questi nuovi servizi offerti, mentre da settembre 2019 le banche dovranno poter processare disposizioni di pagamento e richiesta di informazioni da parte dei clienti.
“La creazione di un’infrastruttura strategica di questa portata è una delle risposte più efficaci del sistema bancario italiano alla sfida della PSD2 e dell’open banking che impone alle banche un livello di aggiornamento sempre più veloce e al passo con i tempi”, ha commentato Stefano Favale, responsabile della direzione Global Transaction Banking di Intesa Sanpaolo.
Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Abi ha affermato che “Cbi Globe garantirà a ciascuna banca aderente la costruzione della propria offerta in concorrenza sul mercato internazionale dei pagamenti, senza preclusioni per evoluzioni future”.
Quello dei pagamenti digitali al tempo della PSD2 è un mercato nuovo per tutti i soggetti scesi in campo e per ognuno di essi è una sfida da accogliere e un rischio da preventivare: semplificazione, innovazione e privacy sono le parole chiave di una sfida che vede le Fintech alla conquista del mercato e le banche tradizionali pronte a offrire servizi integrati e al passo con le nuove tecnologie.