Il Natale 2018 verrà ricordato come l’anno della svolta nei pagamenti digitali. Secondo i primi dati elaborati da Sia, sono infatti cresciuti del 26% gli acquisti di regali effettuati con strumenti tecnologici, a conferma di un trend che vede gli italiani sempre più appassionati dei servizi via smartphone. Servizi che, numeri alla mano, stanno attirando non solo l’attenzione dei grandi istituti bancari, ma anche quello delle realtà attive nei servizi per la gestione dei patrimoni delle famiglie; le private bank che ormai da anni hanno lasciato il volto austero e tradizionale degli eleganti uffici per distinguersi nelle proposte tecnologiche, e per certi versi si caratterizzano sempre di più come vere e proprie fintech viste le capacità di combinare piattaforme e soluzioni di nuova frontiera.
Tra le realtà in prima fila nell’innovazione digitale c’è anche Banca Generali che beneficia di un approccio aperto (open banking source) al mondo della tecnologia garantendosi così, con la continua evoluzione degli strumenti e dei processi, una rosa di soluzioni all’avanguardia. Dallo fine dello scorso anno anche la private bank del Gruppo Generali ha affiancato ai tradizionali strumenti bancari le ultime novità nei pagamenti elettronici. Grazie all’accordo con Nexi sono state aperte le porte ai sistemi Apple Pay, Google Pay e Samsung Pay, che stanno conquistando sempre di più non solo la clientela più giovane, ma anche –appunto- quei profili attenti alle tendenze nel risparmio e alla tecnologia che riconoscono i vantaggi in termini di sicurezza e velocità di tali strumenti.
Ma come funzionano questi servizi? Il procedimento è semplice: scaricando sul proprio smartphone una app ad hoc, l’utente ha la possibilità di gestire un vero e proprio portafoglio virtuale, detto wallet, all’interno del quale può registrare la propria carta di credito ed effettuare pagamenti in mobilità, superando quindi la necessità di avere a portata di mano il contante o la carta di credito stessa. La delicata questione legata alla sicurezza è invece garantita dalla copertura assicurata da Nexi che tutela gli utenti in caso di frode fisica o informatica. A ciò si aggiungono poi gli standard di sicurezza forniti da Samsung, Google e Apple che consentono di usare i sistemi di pagamento solo se accompagnati da tool di riconoscimento facciale, tramite impronta digitale o, più semplicemente, di pin per lo sblocco dello schermo.
Oltre ai pagamenti elettronici via smartphone, la vera rivoluzione nel digital banking arriva dalla sfera di applicazioni e modalità di accesso al mondo bancario. La sfida si gioca su interfacce sempre più rapide e intelligenti nel dialogo con i potenziali clienti. “L’onboarding” digitale, ovvero il processo di apertura di un conto corrente, è oggi lontano anni luce dai mille moduli da firmare allo sportello cui eravamo abituati. L’esperienza della user experience dal largo consumo nell’e-commerce e da alcune realtà di nicchia nel fintech ha infatti alimentato un escalation di questi servizi. Ed è anche qui che proprio le banche private come Banca Generali stanno svelando le sorprese più interessanti. Nella presentazione del piano industriale a Londra il top management ha illustrato le linee guida di un nuovo percorso digital che già si preannuncia come il nuovo punto di riferimento per velocità e semplicità di risposta non solo in Italia. A conferma della rivoluzione del Fintech che apre a nuovi scenari dove il confine d’accesso a servizi bancari e finanziari sempre più evoluti diventa alla portata di tutti. Alla portata di pochi click!