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Padoan: “Continueremo a tagliare le tasse”

Il taglio del cuneo fiscale chiesto dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, “l’abbiamo già fatto: è stata la prima misura del governo Renzi. Certamente continueremo a tagliare le tasse sul lavoro e sulle imprese: non escludo che si possa anticipare al 2017 il taglio dell’Irpef. Ogni legge di Stabilità ha una componente di tagli delle tasse che vengono coperti in parte con tagli di spesa e ci permettono di sostenere la domanda”. Lo ha detto mercoledì il ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan, in un’intervista a Sky Tg 24, ribadendo poi l’impegno del governo a disinnescare le clausole di salvaguardia, che valgono 15 miliardi tra Iva e accise.

Il ministro ha anche confermato il taglio dell’Ires già approvato per il 2017 e ha aperto alla possibilità di garantire gli 80 euro anche ai pensionati con gli assegni più bassi, spiegando però che “bisognerà fare delle scelte”, perché la finanza pubblica non consente di intervenire su tutti questi fronti allo stesso tempo. 

Quanto alla riorganizzazione delle tax expenditures, “in tema di la politica delle agevolazioni fiscali si tratta di capire se alla fine delle operazioni ogni individuo si troverà meglio o peggio – ha continuato Padoan –, ma c’è l’opportunità di semplificare il sistema fiscale e aumentare il reddito disponibile dei cittadini”.

Sul versante del debito, secondo il ministro “quello che conta è la dinamica: nel nostro caso ha cominciato a scendere. Le privatizzazioni saranno poca cosa se viste come un’istantanea, ma in realtà sono importanti sia per il debito sia per esporre le società alla valorizzazione del mercato. Quello che sta accadendo a Poste lo dimostra. Sulle Ferrovie già stiamo lavorando a diverse ipotesi: l’intervento arriverà tra 16-18 mesi”.

In tema di pensioni, “stiamo vagliando varie possibilità per aumentare la flessibilità in uscita – ha detto ancora il numero uno del Tesoro –, ad esempio con il contributo finanziario di banche e assicurazioni, ma anche che la sostenibilità dei conti a lungo termine è legata al sistema previdenziale. Andranno valutati anche gli impatti sul mercato del lavoro: non è automatico creare nuovi posti di lavoro perché qualcuno va in pensione un anno prima”.

A una domanda sul referendum costituzionale, Padoan ha risposto che le modifiche alla carta “hanno un enorme impatto sulla politica economica, non solo perché riducono i costi della politica, ma anche perché aumentano l’efficacia dell’azione di governo, garantendo un orizzonte temporale certo all’attività legislativa”. In caso di bocciatura da parte degli elettori, Renzi ha ribadito più volte che abbandonerà la politica e “se il capo di un governo va a casa, tutto il governo va a casa – ha sottolineato il numero uno di via XX settembre –. Il mio orizzonte è tornare all’università”.

Per quanto riguarda l’abolizione di Equitalia, per il ministro “il concetto chiave è il rapporto amichevole fra contribuente a amministrazione: bisogna ristabilire la fiducia. In questo contesto si aumenta l’efficienza e si ripensa il ruolo delle agenzie fiscali”.

Infine, un accenno alla Brexit, che “sarebbe un guaio molto serio, perché getterebbe tutta l’Europa in una fase d’incertezza: si entrerebbe in negoziato problematico e poi inizierebbe quello che io chiamo contagio politico. Potrebbe essere una minaccia all’integrazione europea così come è stata la crisi del debito nel 2012”.

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