La Commissione europea non respingerà la Legge di Stabilità. Ad affermarlo è il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan: “Questa manovra non sarà respinta – ha detto il numero uno del Tesoro -. Penso che ci potranno essere rilievi e osservazioni su specifiche misure come è giusto che sia ma questo sarà visto nell’ambito della procedura di monitoraggio degli squilibri eccessivi. Alcuni policy makers europei alla fine hanno detto che l`importante è che voi tagliate le tasse”.
“La pressione fiscale – ha proseguito il ministro – scenderà dal 44,2% ora previsto nei tendenziali al 42,4%”. La riduzione della pressione fiscale legata alla legge di Stabilità, afferma Padoan, avrà “carattere permanente: nel 2016 disinneschiamo completamente le clausole su Iva e accise per 16,7 miliardi. Nel 2017 restano da disinnescare quindi 14 miliardi sui 26 previsti, e nel 2018 circa 19 miliardi sui 29 della clausola. Su 72 miliardi di clausole di salvaguardia è già previsto in legge di stabilità un taglio per la metà, vale a dire 36 miliardi nel prossimo triennio”.
Quanto al deficit, Padoan si dice sicuro di un suo calo l’anno prossimo: “Il deficit andrà diminuendo dal 3,0% del 2014 al 2,6% del 2015 al 2,2% dell`anno prossimo. Questi sono i numeri. Ho detto che la logica delle clausole di flessibilità Ue è quella di indurre i governi a fare fino in fondo le riforme. Non vedo nessun azzardo nell`utilizzo di questi spazi fiscali, sono legali”. Sulla clausola migranti, il ministro attende la valutazione della Commissione.
L’imperativo della legge di stabilità, più che, come in passato, il controllo del deficit, oggi è, secondo il ministro dell’Economia, “il rilancio dell’occupazione e della crescita economica, non senza continuare sulla strada del risanamento”.
“Nel 2016 – spiega Padoan – l`indebitamento netto scende al 2,2% e il debito scende dopo molti anni di crescita. La dimensione espansiva è determinata non solo dall`aggregato, ma dalla composizione , dalle diverse misure: il taglio della Tasi, dell`Imu sugli impianti imbullonati, gli incentivi all`occupazione, la contrattazione di secondo livello, importante perché incide sulla crescita potenziale sia tramite una maggiore produttività sia per l`aumento della domanda tramite un maggior reddito ai lavoratori e la riduzione della pressione fiscale”.
Sul fronte della spending review, Padoan ha spiegato che “c’è stata una scelta politica di non includere il taglio delle tax expenditure, ma l`anno prossimo si potrà fare di più anche grazie alla riforma della pubblica amministrazione”, mentre sulla scelta, contestata da più parti, di aumentare il limite per gli acquisti in contante Padoan rivendica il proprio cambio di opinione.
“Nel caso del contante – ha spiegato il ministro dell’Economia – io ho cambiato idea.Rivendico il diritto a farlo. Dopo aver esaminato meglio la questione, l`evidenza mi dice adesso che non c`è una correlazione tra il limite al contante e la dimensione dell`economia sommersa. Il limite al contante più flessibile – spiega il ministro – produce anche dei benefici in un`economia all`interno della quale il sistema dei pagamenti elettronici è meno diffuso rispetto ad altri Paesi, ad esempio la Francia”.