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Padoan: bonus 1,6 miliardi a fasce deboli è ipotesi importante

Secondo il ministro del Tesoro una più equa distribuzione della ricchezza favorisce la crescita, ma le ipotesi d’intervento sono “varie” – Gli incapienti rappresentano una platea di 6,9 milioni di persone e potrebbero ricevere circa 29 euro al mese da maggio a dicembre, per un totale di 230 euro.

Padoan: bonus 1,6 miliardi a fasce deboli è ipotesi importante

Destinare il tesoretto da 1,6 miliardi alle fasce socio-economiche più deboli rappresenta “un’ipotesi importante: se concreta lo si vedrà più avanti”. Lo ha detto ieri il ministro dell’Economia al Tg1 e a La Stampa, Pier Carlo Padoan, precisando poi che le ipotesi d’intervento sono “varie” (la crescita, il risanamento, l’inclusione, e dunque il sostegno ai redditi più bassi).

“La logica di un intervento contro le povertà – ha aggiunto – sarebbe la stessa che ci ha portato a introdurre il bonus degli ottanta euro. L’evidenza empirica dice che dove la distribuzione della ricchezza è più equa, anche la crescita è migliore”.

I sindacati chiedono che gli 1,6 miliardi aggiuntivi siano impiegati per il sostegno all’occupazione, ai pensionati e soprattutto ai cosiddetti incapienti, ovvero i pensionati e i lavoratori dipendenti che guadagnano troppo poco per pagare l’Irpef e perciò sono rimasti esclusi dal bonus di 80 euro introdotto l’anno scorso dal governo Renzi, che è destinato ai redditi fra gli 8mila e i 26mila euro lordi annui.

Gli incapienti rappresentano una platea di 6,9 milioni di persone e, secondo i calcoli della Uil servizio politiche economiche, potrebbero ricevere circa 29 euro al mese da maggio a dicembre, per un totale di 230 euro.

Quanto al lavoro, Padoan ha sottolineato che “ci sono segnali chiari, con una diminuzione dei contratti a tempo determinato e un aumento di quelli a tempo indeterminato. Aspettiamo i dati ma intanto sta diminuendo la precarietà”.

Sul versante della sanità, invece, “le Asl in eccesso sono uno dei sintomi che può essere migliorata la spesa pubblica” e i tagli alle agevolazioni che accompagnano il Def costituiscono “una razionalizzazione della spesa pubblica” che testimoniano come ci siano “margini di miglioramento anche lì”. 

Il numero uno del Tesoro ha ricordato infine come sulla tassazione sia già in corso una riduzione e “continui la discesa” per ridare fiducia e sostenere la ripresa.

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