X

P.A, Grilli: ridisegnare lo Stato un’emergenza

Ridisegnare la macchina dello Stato è un’emergenza. Parola del vicerministro dell’Economia, Vittorio Grilli, sentito dalla commissione Finanze della Camera. E proprio perchè è un’emergenza il governo è ricorso al decreto nella riorganizzazione delle agenzie fiscali e complessivamente delle articolazioni territoriali del ministero dell’Economia, ha spiegato Grilli.

Lo Stato non può più riuscire a gestire i costi molteplici delle strutture territoriali statali: ”Debbono essere razionalizzate per usi simili anche se differenti“, ha puntualizzato, ricordando come il  ministero dell’Economia aveva strutture territoriali per la Ragioneria, il Dipartimento del Tesoro, per le Agenzie delle Entrate, del Territorio, delle Dogane e del Demanio. “In pratica sei-sette reti territoriali non più giustificate che non abbiamo più la possibilità di sostenere”.

‘E’ necessario un servizio superiore con un utilizzo di risorse minori.  Le persone con una certa competenza sono relativamente poche e disperderle su 5-6 reti territoriali è un lusso che non ci possiamo permettere”, ha rimarcato. E per Grilli quella del governo una “spending review di medio-lungo periodo“. E’ in tale arco di tempo, infatti, che secondo il viceministro “l’efficientamento delle articolazioni dello Stato possono dare risparmi. Nell’immediato il personale non scompare”, ma dopo l’approvazione del decreto le norme dovranno “trovare applicazione nei decreti attuativi, nei piani d’impresa delle varie Agenzie e il ridisegno delle convenzioni con il ministro dell’Economia”.

L’audizione ha fornito a Grilli l’occasione per due sottolineature. La prima: non ci sarà alcun conflitto di interessi tra l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia del Territorio in seguito all’accorpamento delle due Agenzie prevista nel decreto dismissioni.  “Alcune preoccupazioni espresse, che ci possano essere conflitti interesse nell’avere ricondotto nella stessa Agenzia la determinazione sulle rendite catastali, l’accertamento e la riscossione, a me sembra che non siano appropriate”. Secondo il viceministro non è possibile parlare di conflitto di interesse “tra le attività dello Stato, non è come il normale uso del conflitto d’interesse tra parti contrapposte. Infatti si tratta sempre di attività e funzionari dello Stato che lavorano nella stessa direzione”.

La seconda sottolineatura riguarda il settore dei giochi, il contrasto all’illecito e l’attività di controllo. Dai giochi lo Stato ricava “entrate grandissime. Riteniamo che dovrebbero essere ancora di più se il contrasto all’illecito fosse piu’ efficace.  I Monopoli di Stato non sono stati così efficaci come avremmo voluto fossero in questo contrasto”.

Grilli ha ricordato come “l’attività giochi in 5-6 anni è molto cambiata. Oggi ci sono milioni di macchine punto a punto in esercizi commerciali che richiedono vigilanza e sorveglianza: può un’Agenzia con molto meno di duemila persone, senza nessuna articolazione territoriale e senza una convenzione con la Guardia di finanza fare una cosa di questo genere? A me sembra assurdo poterlo pensare. Così non può funzionare. I giochi sono cambiati, hanno una diffusione territoriale capillare che richiede una vigilanza capillare che non puo’ essere fatta da un’Agenzia così com’è costituita, quindi dobbiamo rafforzarne il presidio territoriale e obbligare tutte le Agenzie ad avvalersi della Gdf sul territorio, altrimenti senza quello è impossibile essere efficaci nel nuovo mondo dei giochi”.

Della spending review ha parlato oggi anche il primo ministro Mario Monti, nell’ambito di un incontro a Palazzo Chigi con gli enti locali.

Related Post
Categories: News