Ovs corre verso il prezzo d’acquisto di Tip. Il titolo della popolare società di abbigliamento entra in contrattazione segnando un rialzo del 10,95% a 1,832 euro, dopo essere rimasto bloccato in asta di volatilità con un rialzo teorico del 13%. Le azioni continuano il rally cominciato giovedì, quando avevano chiuso la seduta salendo del 10,5% a 1,47 euro. Una corsda proseguita venerdì con un nuovo balzo di +6,34%. In soli 3 giorni, il titolo ha dunque guadagnato quasi il 30%. Rispetto al minimo storico toccato il 14 dicembre 2018 a 0,65 euro, il titolo ha guadagnato il 148%.
A far impennare il titolo Ovs sono state le indiscrezioni prima e la conferma poi di un accordo tra Tamburi Investment Partners (+0.66%) e Coin (o meglio, il fondo inglese Bc partners) per l’acquisto delle quote detenute da quest’ultima.
Secondo quanto stabilito dall’intesa firmata venerdì 1° marzo, Tip ha comprato il 17,835% di Ovs, vale a dire l’intera partecipazione di Coin, per un controvalore pari a 74,9 milioni di euro.
Il closing è previsto entro il 12 marzo e riguarda 40,5 milioni di azioni che saranno acquistate al prezzo unitario di 1,85 euro, con un premio del 20% rispetto ai corsi di Borsa del 1°marzo.
Ricordiamo che Tip possedeva già il 4,912% di Ovs acquistato lo scorso dicembre. Dunque, tramite l’operazione con Coin, salirà al 22,747% della società d’abbigliamento, per un investimento totale pari 90 milioni di euro.
Scendendo nei dettagli, l’accordo prevede anche che, entro il 12 marzo, i tre amministratori non esecutivi nominati da Coin dovranno rassegnare le proprie dimissioni. L’attuale presidente di Ovs invece dovrà lasciare l’incarico dalla data dell’assemblea di approvazione del bilancio di esercizio di Ovs al 31 gennaio 2019. Coin si è inoltre impegnata a cooptare nel cda di Ovs i manager indicati da Tamburi Investments Partners.
Ovs è la più grande catena italiana di negozi di abbigliamento di fascia media con 1.690 grandi magazzini e da tempo si trova in difficoltà. La società ha archiviato primi nove mesi del 2018, chiusi con vendite nette pari a un miliardo, in flessione dell’1,4% e un margine operativo lordo rettificato di 104,1 milioni, in diminuzione di 34 milioni.