La Commissione finanze del Senato ha dato il via libera al testo relativo al prestito vitalizio ipotecario che ora attende solo l’approvazione di Palazzo Madama. Si tratta di una forma di prestito che può consentire ai proprietari ultrasessantenni di un immobile di convertire parte del valore della casa in liquidità. Il prestito ha come garanzia l’immobile di proprietà su cui viene accesa un’ipoteca e che andrà rimborsata solo alla morte di chi lo contrae. Si tratta di un’alternativa alla nuda proprietà pensata per molti anziani che in tanti casi sono possessori di immobili ma che hanno un basso reddito da pensione.
Intanto il Governo sarebbe pronto a fare marcia indietro sul fronte delle partite Iva. Il premier Matteo Renzi, ieri, intervistato in Tv lo ha annunciato: “Quello sulle partite Iva è stato l’autogol più clamoroso. Ho fatto un errore ma adesso lo recuperiamo”. I malumori degli under 35 dopo l’introduzione delle nuove norme sono arrivate fino alle orecchie del ministro del Lavoro Poletti che ha confermato le possibilità di correzione delle norme sulla tassazione delle partite Iva. Il boom di partite Iva registrato a novembre è stato il segnale che ha fatto capire al Governo come le modifiche del regime agevolato dei minimi contenute nella legge di stabilità siano state allarmanti per i giovani professionisti che hanno deciso di giocare d’anticipo.
Sono due le ipotesi sul tavolo dell’esecutivo Renzi. La prima è quella avanzata dal sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti che vorrebbe tornare alle vecchie regole che stabilivano un forfait del 5% per chi fattura sotto i 30mila euro e ha meno di 35 anni; beneficio prolungabile per i primi cinque anni di attività qualora, nel frattempo, si fosse superata la soglia di età. La seconda ipotesi, avanzata dal Pd, è quella di rivedere soglie e aliquote per alcune categorie.