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Ottobre da record sulle Borse. Sul Ftse Mib volano Saipem, Exor, Fca

Ottobre da record per le Borse mondiali. In Europa, il miglior indice è il Dax che ha guadagnato l’11,8% nel mese, performance che non si vedeva dall’aprile 2009. Parigi è slaita del 9,66% e Londra del 4,94%. Il Ftse Mib ha segnato la migliore chiusura mensile da febbraio, con un +5,39%. Anche per l’azionario Usa si è trattato di un rialzo record, +8,5% il Dow Jones, il mese migliore da quattro anni.

Un rimbalzo, quello dei listini, che trova la sua spiegazione negli ampi crolli del trimestre precedente che avevano fatto bruciare tutti i guadagni registrati da inizio anno. E che è stato aiutato dalle mosse delle banche centrali: la Bce ha annuncitao che nella riunione di dicembre valuterà un ampliamento del piano di acquisto di bond lanciato lo scorso marzo e la People’s Bank of China ha tagliato i tassi per la sesta volta da novembre.

Negli Usa la situazione è ancora sotto la lente di ingrandimento con Janet yellen che apre alla possibilità di rialzo dei tassi a dicembre. Ma i mercati sono ormai persuasi, che se il rialzo partirà, si tratterà comunque di un percorso graduale. A tutto questo si sono aggiunte alcune buone trimestrali americane: da Amazon a Microsoft, da Alphabet a Apple. C’è poi il petrolio che si mantiene ancora ampiamente sotto i 50 dollari al barile (a 46,59) facendo ben sperare in un sostegno al motore della crescita mondiale (per quanto non manchino i contraccolpi sul settore oil).

Ma anche a Piazza Affari non sono mancati i riflettori. A partire dalla “rivoluzione” francese piombata su Telecom Italia proprio negli ultimi giorni: Xavier Niels, finanziere francese operante nel settore internet, è salito al 15,14% del capitale con diritto di voto. Mossa che ha destato le antenne de mercato dal momento che il primo azionista di Telecom è sempre un francese, il magnate Vincent Bollorè. Sostenuto sul finale da queste speculazioni, il titolo Telecom chiude il mese con jun balzo del 15,66%, tre volte l’indice delle blue chip. Ma non è il miglior titolo del paniere principale.

In vetta c’è Saipem che è salito del 20,01%. Il Fondo strategico italiano ha comprato il 12,5% del capitale diventando il secondo azionista forte dietro all’Eni in via di cessione della presa su Saipem (con la vendita al Fsi scende dal 42,9% al 30,4% circa). I due azionisti si sono impegnati a sottoscrivere un patto parasociale per un complessivo 25% e a sottoscrivere l’aumento di capitale di Saipem da 3,5 miliardi in agenda per il primo trimestre 2016. Saipem cambia anche il logo.

Sprint a ottobre anche per la galassia Fiat con Exor secondo miglior titolo +17,3% e Fca +16,7% nonostante il richiamo di quasi 900mila Suv per problemi a freni e airbag. Nel mese il gruppo ha pubblicato anche i conti trimestrali con ricavi in crescita del 17% ma un utile netto in rosso per 299 milioni a causa di 602 milioni di accantonamenti legati ai richiami di vetture. Il titolo ha beneficiato delle attese per la quotazione di Ferrari sbarcata a Wall Street il 21 ottobre da cui Fca, che ancora possiede l’80% del Cavallino, ha incassato quasi un miliardo di euro. Nello stesso giorno è però arrivata la stangata del Commissario alla concorrenza Margrethe Vestager che ha sancito l’illegalità dei tax ruling di cui godeva Fca in Lussemburgo sono illegali stabilendo una sanzione di almeno 20 milioni di euro.

In evidenza è anche Mediolanum (+15,94%). Nel complesso il mese ha registrato un’abbuffata di segni a doppia cifra: 11 titoli su 30 hanno chiuso con rialzi superiori al 10%. Solo cinque titoli hanno terminato il mese in rosso. Si tratta di Moncler -8,65%, Bpm -4,41%, Tod’s -3,37%, Bper -0,76% e Pirelli -0,14%.

A livello settoriale non ha brillato il lusso con l’eccezione di Yoox (+14,88%). Sulla parte bassa della classifica i rialzi di Ferragamo e Luxottica, rispettivamente di 4,39% e 3,41%. In rosso, Tod’s e Moncler, con quest’ultimo che perde più del doppio del secondo peggior titolo del Ftse Mib. Sparpagliato il comparto bancario: migliore del settore è Ubi banca +7,1%, seguita da Unicredit +6,16% e Bpms +6,15%, Mediobanca +3,91%, Banco Popolare +2,44%, Intesa +0,81%.

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