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Otb frena, nel 2024 ricavi in calo del 4,7% a 1,7 miliardi e Ebitda -20,7%. Rosso: fiducia nel medio-lungo termine

Le vendite, evidenzia il gruppo, sono state influenzate dal calo generalizzato del canale wholesale, ma supportate dall’incremento delle vendite sui canali diretti, dalle performance positive di Maison Margiela e Diesel e dalla crescita in mercati altamente strategici come il Giappone e il Nord America, che hanno compensato il rallentamento del mercato cinese

Otb frena, nel 2024 ricavi in calo del 4,7% a 1,7 miliardi e Ebitda -20,7%. Rosso: fiducia nel medio-lungo termine

Dopo un biennio di conti al galoppo, la holding di moda di Renzo Rosso Otb, cui fanno capo tra gli altri i marchi Diesel, Jil Sander e Maison Margiela, ha subito una battuta d’arresto e ha chiuso il 2024 con ricavi a 1,7 miliardi, segnando un calo del 3,1% a cambi costanti e del 4,9% a cambi correnti.

Lo riferisce il gruppo in una nota, riferendo che il 2024 ha rappresentato per Otb un anno di consolidamento e sviluppo, dopo due anni di forte crescita nel 2022 e 2023. “Sono contento dei risultati che abbiamo ottenuto nel 2024, nonostante sia stato un anno difficile per tutto il mondo del lusso”, ha commentato Renzo Rosso, fondatore e presidente del gruppo Otb. “Credo che sia molto più importante ottenere risultati di business a medio-lungo termine, piuttosto che risultati finanziari immediati, infatti abbiamo continuato ad investire in tecnologia e marketing”, ha continuato.

“Il 2024 è stato un anno complesso per l’intero settore del lusso. In questo scenario così sfidante abbiamo intrapreso un percorso di consolidamento ed espansione del gruppo, sia in termini di investimenti che di rafforzamento della struttura manageriale, che ci consente di guardare al futuro con ottimismo”, ha affermato l’amministratore delegato del gruppo Ubaldo Minelli.

Ebitda in calo del 21%. Bene Maison Margiela e Diesel

L’Ebitda del gruppo è pari a 276 milioni di euro, in calo del 20,7% rispetto ai 348 milioni del 2023, mentre l’ebit a 44 milioni segna una flessione del 68,6% rispetto ai 140 milioni dell’anno precedente.
Nel 2024 gli investimenti totali sono stati pari a 77 milioni di euro, in linea con gli anni precedenti.

Le vendite, evidenzia il gruppo, sono state influenzate dal calo generalizzato del canale wholesale, ma supportate dall‘incremento delle vendite sui canali diretti, dalle performance positive di Maison Margiela e Diesel e dalla crescita in mercati altamente strategici come il Giappone e il Nord America che hanno compensato il rallentamento del mercato cinese.

In particolare, Maison Margiela ha registrato un incremento del fatturato del 4,6% e Diesel ha segnato una crescita del 3,2%. La performance dei due brand, che presto saranno entrambi espressione della visione creativa di Glenn Martens, recentemente nominato anche alla guida stilistica della prima griffe come successore di John Galliano, ha contribuito a spingere il fatturato della società di Renzo Rosso.

“Scommettiamo su Jil Sander” ha detto Minelli a MFF. “Crediamo molto in questo brand. Da quando è stato acquisito nell’aprile 2021 abbiamo investito oltre 70 milioni di euro”. Riguardo ai rumors sull’uscita degli stilisti Lucie e Luke Meier Minelli ha detto che sfileranno alla prossima fashion week e resteranno al loro posto. “Riteniamo che il brand abbia un potenziale molto elevato sia in termini di size che di fatturato e siamo convinti che il nuovo ceo Serge Brunschwig saprà curarne lo sviluppo”, ha detto il manager presentando i risultati.

Apac: più confident per la seconda metà dell’anno

Giappone e Nord America trainano il consolidamento del gruppo, rispettivamente con una crescita del 16,3% e 13,3% (a cambi costanti), in particolare il Giappone si riconferma il mercato chiave per il gruppo, rappresentando il 26% del business totale. “L’area Apac (Asia-Pacifico, ndr) invece ha registrato un -5% circa. Meglio della industry anche in questo caso, comunque non un motivo per essere soddisfatti”, ha precisato Minelli. “È anche vero che in quella geografia negli anni scorsi siamo cresciuti tanto e abbiamo chiuso il 2023 facendo cinque volte quello che era il fatturato della regione nel 2019, perché abbiamo investito molto e oggi l’Apac ha un peso pari al 17%. Abbiamo 141 negozi di cui 28 aperti nel corso dell’ultimo anno nonostante la crisi, perché continuiamo a credere in quest’area. Non ci aspettiamo niente di diverso dal 2024 per i primi sei mesi di quest’anno, siamo invece più confident per il secondo semestre“.

Alla ricerca di Paesi ad alto potenziale

Il gruppo ha poi iniziato a pensare ad altri Paesi ad alto potenziale, come il Messico. Qui a fine 2024 è stata istituita la Otb Mexico, controllata al 100% dal gruppo, con un business plan che prevede l’apertura di 50 negozi nei prossimi cinque anni, di cui 15 già quest’anno. Oppure nel Middle East, dove Diesel era già presente da anni con un distributore. “Per i luxury brand abbiamo firmato una joint venture di 25 anni con Chalhoub group che è diventata operativa a inizio mese”, ha detto l’ad.

La posizione finanziaria netta si è attestata a 31 milioni “e anche nel 2024 abbiamo generato cassa per circa 80 milioni. Quindi è una gestione sana, disciplinata, che ci consente di investire con una certa serenità”, ha proseguito. “Anche in questi primi mesi dell’anno continuiamo a registrare performance positive sui canali diretti, mentre il wholesale sta ancora soffrendo un po’”. Il gruppo, a cui fanno capo anche Viktor&Rolf e le aziende Staff international e Brave kid, ha poi investito ancora nella filiera produttiva con l’acquisizione del calzaturificio Stephen, mentre l’anno scorso era stata rilevato la maggioranza della pelletteria fiorentina Frassineti.

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