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Ostia definitivo: ballottaggio M5S-Centrodestra, boom di CasaPound

Chiuso lo spoglio nel municipio romano commissariato due anni fa per mafia – La candidata grillina Giuliana Di Pillo risulta la più votata con il 30,21% delle preferenze, davanti a Monica Picca, di Fratelli d’Italia (26,68%) – Record negativo dell’affluenza: due su tre non sono andati a votare

Ostia definitivo: ballottaggio M5S-Centrodestra, boom di CasaPound

A Ostia sarà ballottaggio tra Movimento 5 Stelle e centrodestra. Si è concluso così il primo turno delle elezioni per la presidenza del del X Municipio di Roma, il primo nella storia della Capitale ad essere stato commissariato due anni per mafia. Il secondo turno si terrà il 19 novembre.

Al termine dello scrutinio, la candidata grillina Giuliana Di Pillo risulta la più votata con il 30,21% delle preferenze, davanti a Monica Picca, responsabile locale di Fratelli d’Italia, che corre con una coalizione con Lega e Forza Italia e ha ottenuto il 26,68% dei voti.

Il Partito Democratico, con Athos De Luca, non va oltre il 13,61%. Grande balzo del candidato di Casapound, Luca Marsella, che chiude con un 9,08%, dall’1,85% delle scorse comunali. Bene anche l’ex viceparroco Franco De Donno, con l’8,61%.

Chiunque vincerà dovrà fare i conti con una realtà ancora instabile. Due anni di commissariamento del prefetto Domenico Vulpiani hanno tentato di riportare la legalità, tra inchieste giudiziarie e giornalistiche. Nel frattempo l’ex presidente del municipio, Andrea Tassone (allora nelle fila del Pd), è stato condannato a 5 anni di carcere. Il clan dei nomadi italiani Spada colpito da una sentenza contro sette propri membri con l’aggravante mafiosa.

Il clan Fasciani dovrà affrontare un nuovo processo d’appello perché l’esclusione dell’aggravante non ha convinto la Cassazione. Restano i Triassi, legati alla mafia siciliana, che secondo molti starebbero approfittando della situazione per riorganizzarsi.

Gli ultimi anni a Ostia e nell’enorme hinterland sono stati punteggiati anche da gambizzazioni e omicidi, il più clamoroso quello duplice del 2011, vittime ‘Baficchio’ e ‘Sorcanera’, due boss dello spaccio. Nel 2014 era finito in carcere Aldo Papalini, direttore dell’ufficio tecnico del Municipio, condannato a febbraio di quest’anno a 8 anni con l’aggravante mafiosa per aver favorito nelle concessioni balneari il clan Spada.

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