“Fantastico!”, in italiano e con l’esclamativo, è il termine che conclude il commento in inglese di Androulla Vassiliou, la signora cipriota che ricopre l’incarico di commissaria europea per l’Istruzione e la Cultura, espresso a Bruxelles alla notizia dell’Oscar a “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino. Con l’aggiunta di un caloroso “ho provato un fremito di gioia appena l’ho saputo”. E contemporaneamente da Strasburgo è arrivata l’eco delle parole, dal tono più formale, di un’altra signora, italiana questa, Gabriella Battaini Dragoni, vicesegretaria generale del Consiglio d’Europa. Che ha definito l’Oscar al fiilm di Sorrentino “un riconoscimento che premia la forza e la pertinenza della cooperazione internazionale per il settore cinematografico europeo”.
Il motivo, forse poco noto ai più, di un così pieno apprezzamento da parte di due persone che ricoprono incarichi grande rilievo internazionale risiede nel fatto che tanto la Commissione europea quanto il Consiglio d’Europa (che con l’Unione europea non ha nulla a che vedere, occupandosi questo di sostegno e difesa di diritti umani, Stato di diritto e democrazia) hanno partecipato al finanziamento di “La Grande Bellezza”; un film che, come molte opere cinematografiche di maggior successo e a prescindere nello specifico dalle valutazioni dei critici e del pubblico, si è rivelato essere, anche se non soprattutto, “Un Grande Business”.
A questo proposito, secondo i dati pubblicati da Internet Movie Database (definito da molti la Bibbia on line del cinema), il film diretto da Sorrentino, a parte i premi – prima dell’Oscar ha vinto il Golden Globe negli Stati Uniti e il Bafta nel Regno Unito, entrambi per il miglior film straniero; quattro European film awards (gli Oscar europei) per miglior film, regia, protagonista a Toni Servillo, montaggio; e cinque Nastri d’argento – in meno di un anno ha realizzato in tutto il mondo incassi per quasi 20 milioni di dollari (circa 14,6 milioni di euro) di fronte a una spesa stimata di 9,2 milioni di euro. E ora, dopo l’assegnazione dell’Oscar, è prevedibile un’ulteriore esplosione degli incassi.
A questo eccellente risultato dell’investimento, ha contribuito anche la Commissione UE, che è intervenuta finanziariamente, avendo accolto la richiesta dei produttori (Indigo Film con Medusa, e quindi Berlusconi, in associazione con Banca Popolare di Vicenza per l’Italia, Babe Films, Pathé e France 2 Cinéma per la Francia), attivando MEDIA. Ossia il programma europeo di sostegno del settore audiovisivo, definito dall’UE “uno strumento essenziale per la trasmissione e lo sviluppo dei valori culturali europei”. Un mezzo, viene aggiunto, che “contribuisce a rafforzare il dialogo interculturale ed a migliorare la comprensione e la conoscenza reciproche delle culture europee”.
Oltre a “La Grande Bellezza”, che ha avuto assegnati 314.000 euro a titolo di contributo per la fase di sviluppo del progetto di produzione e per quella di distribuzione, attraverso il programma MEDIA la Commissione europea ha finanziato altri otto film inseriti nelle cinquine di nominations. Fra questi “Philomena” (coproduzione Regno Unito, Francia, USA), candidato al premio per il miglior film, che ha avuto assegnati 402.000 euro, e il danese “Jagten” (Il sospetto), finanziato con 662.000 euro, superato da “La Grande Bellezza” alla fine della corsa per la migliore pellicola straniera.
Da parte del Consiglio d’Europa il film di Sorrentino aveva ricevuto un contributo di 650.000 euro per il tramite di Eurimages, il fondo culturale per mezzo del quale questa organizzazione (alla quale aderiscono 47 Paesi europei) partecipa alla promozione dell’industria audiovisiva del nostro continente e incoraggia la cooperazione fra professionisti di differenti nazionalità sempre europee. Dalla sua costituzione, nel 1988, Eurimages ha contribuito finanziariamente a 1.560 coproduzioni cinematografiche europee distribuendo un totale di ben 474 milioni di euro.
Anche l’anno scorso, l’opera premiata con l’Oscar per il miglior film straniero, “Amour”, di Michael Haneke, interpretato da Jean-Louis Trintignant ed Emmanuelle Riva, aveva ricevuto il sostegno finanziario di Eurimages. Questo film, prima di “La Grande Bellezza”, era stato il settimo a ricevere un Oscar fra quelli finanziati da Eurimages nel corso dei precedenti 25 anni. E quest’anno altre due pellicole che, oltre a questa di Sorrentino, avevano ottenuto un contributo da parte del fondo culturale del Consiglio d’Europa, sono finite nelle cinquine delle nominations: la coproduzione svedese-danese “The Hunt” (La caccia) e “The Broken Circle breakdown”, coprodotto da Belgio e Paesi Bassi.