L’uccisione degli orsi Jj4 e Mj5 è stata sospesa dal Tribunale regionale di giustizia amministrativa di Trento fino al 27 giugno. C’era grande attesa per la sentenza definitiva che ha stabilito il destino degli orsi in Trentino (sempre a meno di ulteriore ricorso al Consiglio di Stato). I giudici erano chiamati a valutare i documenti giunti nelle ultime settimane, sia quelli che spingono per l’uccisione degli orsi problematici, quindi dal presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, sia quelli prodotti dagli animalisti (Enpa, Leidaa e Oipa) a difesa dei plantigradi e che puntano al trasferimento in uno dei due santuari all’estero, Romania e Giordania, che hanno assicurato l’ospitalità fino alla morte naturale degli animali. Importanti sono stati pure i pareri di Ispra e ministero dell’Ambiente.
“La vita degli orsi per ora è salva”, ha commentato la Lav. Le possibilità di portare in salvo gli animali diventano più concrete e reali. Ma cosa succede adesso? La Lav depositerà l’approfondimento richiesto per portare in salvo gli animali in un rifugio sicuro, sostenendone interamente le spese, mentre l’udienza di merito è stata fissata per il 14 dicembre.
Orsi in trentino: cosa è successo?
Il caso degli orsi era esploso con la morte di Andrea Papi, runner 26enne aggredito mortalmente dall’orsa Jj4 nei boschi di Caldes, in Val di Sole. Successivamente, l’orsa è stato catturata e rinchiusa in uno dei recinti per orsi del centro di Casteller. Per il Tar di Trento la sua pericolosità non è stata pienamente accertata. Anche i genitori del ragazzo si erano detti contrari all’abbattimento.
Invece, l’orso Mj5 – tutt’ora in libertà- ai primi di marzo aveva ferito un escursionista in Val di Rabbi, a pochi chilometri dal monte Peller. MJ5 è un esemplare maschio di 18 anni che in passato – prima dell’aggressione – non si era mai reso protagonista di episodi violenti di questo tipo.
In realtà, che in Trentino-Alto-Adige ci sia un problema di gestione degli orsi si sa da anni. Alla fine degli anni Novanta si decise di reintrodurre gli orsi nelle Alpi centrali per preservare una piccola popolazione di orsi nel territorio. Ma negli ultimi 25 anni dal nucleo originario è venuta su una popolazione più numerosa di quella prevista. Dunque, abbattere due orsi non risolverà il problema, piuttosto bisognerebbe migliorare la gestione e la convivenza con l’orso stesso.
Perché il Tar ha sospeso l’uccisione degli orsi?
Per il Tar di Trento la pericolosità dell’orsa Jj4 nn è stata pienamente accertata. Scrivono i giudici nella sentenza “La misura dell’abbattimento consegue all’affermazione della pericolosità dell’animale, ma tale affermazione non trova spiegazione nell’impugnato decreto, né nei due pareri dell’Ispra” dato che “nel caso in esame non sono stati eseguiti seri accertamenti al riguardo”, hanno spiegato i giudici amministrativi chiedendo di verificare la dinamica dell’aggressione dell’orsa Jj4 ad Andrea Papi. “Sebbene vi sia motivo di ritenere che l’aggressione del giovane Andrea Papi sia dipesa dalla presenza di cuccioli al seguito dell’orsa (…) tuttavia non v’è traccia degli accertamenti posti in essere dalla Provincia al riguardo, perché non è stata prodotta in giudizio la documentazione richiesta (…) tanto più necessaria se si considera che anche il consulente di parte nella propria relazione, a seguito dell’esame autoptico effettuato sul cadavere del giovane, ha evidenziato la necessità di ulteriori verifiche”, hanno concluso i giudici sospendendo la sentenza di abbattimento degli orsi in Trentino.