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Oro e gioielli, per il made in Italy il mercato Usa resterà anche in prospettiva quello più importante

L’Italia è il primo esportatore dell’Unione europea ed è il secondo partner negli Stati Uniti. Il 2025, sebbene resti l’incognita dei dazi di Trump, dovrebbe consolidare le posizioni. Il rapporto del Club degli Orafi Italia, di Research Department di Intesa Sanpaolo e VicenzaOro

Oro e gioielli, per il made in Italy il mercato Usa resterà anche in prospettiva quello più importante

Il gioiello in oro “Made in Italy” ha dimostrato di eccellere sia nell’Unione europea, sia a livello mondiale e in particolare negli Stati Uniti e ci sono buone possibilità che possa continuare a farlo anche quest’anno, nonostante le incertezze legate ai dazi che Donald Trump vorrà imporre.

Nell’incontro organizzato dal Club degli Orafi Italia e dal Research Department di Intesa Sanpaolo e ospitato da VicenzaOro è emerso che l’Italia ha consolidato la propria leadership tra i 27 paesi dell’Unione europea e con 9,8 miliardi di euro rappresenta il primo esportatore del continente. Inoltre il rafforzamento si è realizzato anche a livello mondiale: l’Italia, infatti, ha guadagnato quote di mercato arrivando all’11% delle esportazioni mondiali di gioielli in oro nel 2023. Ciò è stato possibile grazie anche al consolidamento che si è registrato nel mercato americano, dove l’Italia rappresenta il secondo partner, dopo l’India, con una quota del 14% sulle importazioni americane di gioielli in oro, raddoppiate dal 7,3% del 2009. La domanda americana si concentra principalmente in quattro stati che coprono circa l’80% del totale: New York (46,5%), Texas (14,5%), California (12%) e Florida (5,9%). Per tutti questi territori, l’Italia si colloca tra i principali partner commerciali per gli acquisti americani di gioielli in oro.

Le esportazioni italiane verso gli Usa nel 2023 hanno raggiunto, per l’intero settore dell’oreficeria e bigiotteria, 1,6 miliardi di euro, collocando il paese al primo posto delle destinazioni commerciali italiane, con un peso medio del 14%, ma con punte del 50% per l’export di Torino e del 30% circa per Padova. Nei primi nove mesi del 2024 l’export italiano verso gli Usa ha registrato una frenata (-8,1% per i gioielli in oro), soffrendo la concorrenza indiana e francese, in un contesto caratterizzato dall’elevata incertezza creata dalla campagna elettorale.

“Gli Usa continueranno a rappresentare anche in prospettiva uno dei mercati più importanti per i gioielli Made in Italy” ha sottolineato Stefania Trenti, Responsabile Industry and Local Economies Research del Research Department di Intesa Sanpaolo nell’illustrare l’andamento recente e il posizionamento delle imprese italiane.

Scenario stabile nel 2025. L’incognita dei dazi

Lo scenario mondiale per il 2025 vede una crescita stabile, ma in un quadro ancora caratterizzato da un elevato livello di incertezza. In questo contesto i prezzi dei preziosi dovrebbero mantenersi stabili sui livelli elevati raggiunti nel 2024. Il prezzo dell’oro dovrebbe collocarsi in un intervallo di circa 2.470-2.700 dollari l’oncia, registrando una media annua di circa 2.550 dollari, ma con pressioni rialziste nell’ultimo scorcio dell’anno

Le prospettive rimangono condizionate dalle decisioni in materia di dazi della nuova amministrazione, ma dall’inchiesta presso gli operatori italiani del settore, realizzata dal Club degli Orafi Italia e Intesa Sanpaolo, emerge una buona capacità di reazione da parte del tessuto produttivo italiano: il 38% delle imprese valuta la possibilità di cercare nuovi clienti in altri, mercati e la revisione dei prezzi per il mercato americano.

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