Continua la corsa dell’oro, che oggi ha fatto segnare l’ennesimo record superando la quota psicologica dei 1.600 dollari l’oncia. Le turbolenze che attraversano l’eurozona, insieme all’incertezza sul debito che regna negli Stati Uniti, hanno indotto ancora una volta gli investitori a scommettere con insistenza sul più tradizionale dei beni rifugio. La spinta a investire in metalli preziosi è una reazione naturale al momento difficile che stanno attraversando le due monete guida, euro e dollaro.
La valuta americana è schiacciata dal gigantesco indebitamento del Paese, tanto che Moody’s ha posto il rating sul debito sovrano Usa nella lista di sorveglianza per un eventuale declassamento dal livello di tripla A, assegnato nel lontano 1917. Sul dollaro pesano anche le parole di Ben Bernanke, presidente della Fed, che non ha escluso nuovi stimoli di politica monetaria per sostenere l’economia.