Oro in agguato e dollaro che vacilla sono le note dominanti sui mercati a poche ore dalle comunicazioni della Fed. Nessun operatore dubita che la Banca centrale Usa, che ieri ha annunciato che estenderà molte linee di credito fino alla fine dell’anno, possa tradire per ora la linea soft che, dall’inizio dell’anno, ha portato all’immissione di 2.800 miliardi di dollari in liquidità. L’incertezza riguarda però le dimensioni della tendenza e le sue conseguenze sul dollaro. Goldman Sachs stanotte ha alzato a 2.300 dollari l’oncia il prossimo traguardo dell’oro, ma segnala il rischio che il dollaro possa perdere la sua leadership nel caso la Fed, una volta passata la pandemia, non affrontasse con decisione l’inflazione, cosa non facile sia durante che dopo una campagna elettorale durissima. Jeffrie Curtis, lo strategist che ha firmato il report, commenta che “l’oro è ormai l’ultima valuta rifugio”.
SALE SHANGHAI: PROVE DI ACCORDO CON L’EUROPA
Poco mossi i listini asiatici in attesa della conferenza stampa di Jerome Powell. Fa eccezione lo Shanghai Composite, +1,3% sulle aspettative di un’apertura del mercato interno della Cina alle società europee: un accordo tra Pechino e Bruxelles sui temi del commercio e degli investimenti è stato raggiunto nel corso della notte. Nel comunicato diffuso stamattina, c’è spazio anche per il 5G, tema sul quale c’è stato un “franco scambio di vedute”. Le parti si impegnano a proseguire il negoziato, in modo da chiudere la partita entro la fine dell’anno.
Un pronunciamento di Fitch sul debito sovrano del Giappone e lo yen forte penalizzano il Nikkei di Tokyo, in calo dello 0,9%.
OGGI I BIG USA SFILANO AL CONGRESSO
Deboli i listini Usa alla vigilia di un match storico. Oggi al Congresso compaiono Sundai Pichai (Google), Tim Cook (Apple), Mark Zuckerberg (Facebook) e Jeff Bezos (Amazon) per difendersi dall’accusa di violazione della concorrenza. L’unico precedente è la seduta del 1994 in cui i rappresentanti dell’industria del tabacco sostennero compatti che non c’erano prove sulla tossicità del fumo.
I dati negativi della trimestrale di 3M (-4,8%) e di Mc Donalds (-2,5%) hanno favorito il ribasso: Dow Jones -0,77%, S&P 500 -0,65%. Il Nasdaq -1,27%. Starbucks ha comunicato che la chiusura delle sue caffetterie provocata dalla pandemia è costata 3 miliardi di dollari in termini di minori vendite, ma le indicazioni sull’andamento degli affari dalla riapertura delle attività in avanti sono state incoraggianti e hanno permesso al titolo di salire di oltre il 5%.
Stanotte arriveranno le trimestrali di Apple e di altri pesi massimi della tecnologia.
L’ORO TRATTA A 1.954 DOLLARI. EURO A 1.1723
Sugli scudi Pfizer (+3,9%), che ha completato uno studio sul Covid-19. L’oro stamattina tratta a 1.954 dollari l’oncia, in lieve calo. L’euro tratta a 1,1723. Stamane lo yen sale al massimo di 105,09 sul dollaro.
MILANO (-0,59%) LA PEGGIORE. NO DELLA BCE AI DIVIDENDI BANCARI
Soffre il lusso, ma luccica l’oro. In attesa dell’esito della riunione della Federal Reserve, che si chiuderà stasera, le Borse del Vecchio Continente hanno tirato i remi in barca. Perde leggermente terreno l’euro, ma il cambio resta oltre 1,17. Il clima favorisce un minirally del Bund, mentre il comparto del credito patisce il rinnovo del divieto a versare dividenti. Il vincolo, ampiamente previsto, si spiega perché le banche, secondo Francoforte, “possono sopportare lo stress causato dalla pandemia, ma se la situazione peggiora, l’assottigliamento del capitale sarà considerevole”. La Banca d’Italia ha esteso l’invito a non pagare dividendi in contanti per gli istituti minori sotto la vigilanza diretta di Via Nazionale.
IN ROSSO A PARIGI LVMH. RICAVI GUCCI -33%
Milano arretra dello 0,59%, a quota 19.902, scivolando così appena sotto la soglia psicologica dei 20mia punti, maglia nera in Europa nonostante il recupero finale.
Nel resto del Continente è piatta Francoforte e rimbalza Madrid (+1,09%) dopo lo scivolone di ieri. Bene Londra: +0,41%.
In rosso Parigi (-0,22%) condizionata dal tonfo, dopo i conti, del colosso del lusso Lvmh (-4,07%). In serata sono stati diffusi anche i dati di Kering: i ricavi di Gucci sono scesi del 33,5%; dimezzato il risultato netto, a 929 milioni. Al contrario, avanza Psa (+3,8%), dopo che a luglio ha trovato conferma la ripresa delle vendite.
SALE LO SPREAD: ALLE ASTE DI FINE MESE OFFERTI 18,1 MILIARDI
Btp sotto pressione in chiusura, al termine di una seduta dai volumi sottili dominata da modesti acquisti di carta tedesca. La forbice tra i decennali torna ad allargarsi fino a 153 punti base, 5 punti oltre il livello di lunedì sera. Il rendimento è pari allo 0,99%.
Pesa sul mercato italiano l’annuncio dei dettagli dell’offerta a medio e lungo termine di giovedì, in cui il Tesoro riaprirà il Btp decennale dicembre 2030 per un importo tra 2,75 e 3,25 miliardi. Nel complesso in questa tornata di aste il Tesoro punta a raccogliere 18,5 miliardi sfruttando il gradimento dei mercati per l carta italiana. Il tasso del Bot semestrale in asta stamane per 7 miliardi di euro è stato indicato ieri a -0,26%, ai minimi da febbraio.
La Bce intanto continua a ridurre l’immissione di liquidità. Gli acquisti obbligazioni del programma d’emergenza Pepp sono scesi a 18,8 la scorsa settimana, un ritmo che permetterebbe alla Banca centrale di completare il programma da 1.350 miliardi rispettando l’attuale scadenza di fine giugno.
Quinta seduta di fila negativa per Piazza Affari, con perdite distribuite in tutti i comparti.
RIMBALZA UBI, DOMANI SCADE L’OPAS
Fra i bancari, venduti Unicredit (-1,4%) e Mps (-0,24%), lievi rialzi per Bper e Banco Popolare. Ma al centro dell’attenzione ci sono Ubi Banca, che balza del 7,7% dopo il tonfo della vigilia, e Intesa Sanpaolo, che cede l’1,3%. A due giorni dalla scadenza, le adesioni degli azionisti all’Opas lanciata da Intesa Sanpaolo su Ubi Banca hanno raggiunto il 71,91%. La quota si colloca oltre il 66,67%, margine che assicura il controllo dell’assemblea straordinaria e apre quindi la strada all’integrazione di Ubi in Intesa.
Lunedì sera la Consob aveva disposto d’ufficio la proroga di due giorni, fino al 30 luglio, dell’Opas lanciata da Intesa su Ubi, cosa che ha consentito agli arbitraggisti di acquistare azioni Ubi in giornata per conferirle poi in Opas giovedì.
KKR OFFRE 1,8 MILIARDI A TIM PER UNA QUOTA DELLA RETE
Il fondo di investimento americano Kkr ha presentato un’offerta vincolante da 1,8 miliardi per rilevare una quota di minoranza della rete secondaria di Telecom Italia. L’azienda italiana valuterà l’offerta nel cda del 4 agosto. Intanto, scrive il Sole 24 Ore, è probabile che dopo agosto si apra una due diligence per selezionare un investitore interessato a rilevare la quota di Open Fiber di Enel. L’operazione dovrebbe svolgersi di comune accordo con Telecom.
FCA AVANZA AL TRAINO DI PEUGEOT
Buona intonazione su Fca, che balza del 2,7%, sovraperformando il settore a livello europeo, sulla scia dei risultati di Psa e dopo che il Ceo della casa automobilistica francese si è detto fiducioso di chiudere la fusione nella prima parte del primo trimestre 2021. Secondo il broker Fidentiis, “la lettura dei risultati di Psa è positiva anche per gli azionisti di Fca perché ne beneficeranno dopo il merger se i termini del deal resteranno invariati”.
Ancora spunti su Italgas (+2,6%), dopo il balzo della vigilia a seguito di risultati sostanzialmente in linea con le attese e leggermente migliori sul fronte dell’utile netto ed Ebitda.
SOFFRE MONCLER. FERRAGAMO: -60% I RICAVI, IN RIPRESA A LUGLIO
Le vendite sul lusso hanno colpito anche Moncler (-4,9%). Fidentiis ha rivisto al ribasso il range di valutazione del marchio a 29-31 euro per azione dal precedente 30-34 euro, mentre resta con la raccomandazione “neutral”. A Borsa chiusa sono stati comunicati i conti di Salvatore Ferragamo: i ricavi del secondo trimestre 2020 hanno registrato un calo del 60,1%. L’avvio del mese di luglio mostra un miglioramento della performance. In particolare, al 25 di luglio si è registrata una decisa crescita nei negozi diretti in Cina, Corea e Giappone rispetto allo stesso mese del 2019.
STM (-5,5%) LANCIA OBBLIGAZIONI PER 1,5 MILIARDI
Pesante anche Stm, in flessione del 5,5% sulla scia dell’andamento del Nasdaq. La jv franco-italiano ha annunciato il lancio di obbligazioni senior unsecured per un ammontare nominale di 1,5 miliardi dollari, convertibili in azioni ordinarie, e il rimborso anticipato delle obbligazioni convertibili zero coupon per 750 milioni, con scadenza nel 2022.
Il titolo migliore è Campari: +4% dopo l’ottima semestrale.
Tiene Sogefi (-0,34% a 0,88 euro): Banca Akros ha alzato il rating ad accumulate da neutral, con target invariato a 1,25 euro per azione, dopo conti trimestrali migliori delle attese.
FNM (+9%) ACQUISTA DALLA REGIONE LA MILANO-SERRAVALLE
Fra i minori balza di oltre il 9% Fnm dopo che il Consiglio della Regione Lombardia ha autorizzato la cessione dell’82,4% detenuto in Milano Serravalle-Milano Tangenziali (Mise), oltre alla prevista ricapitalizzazione di Autostrada Pedemontana Lombarda attraverso la sottoscrizione di un aumento capitale fino a 350 milioni.