L’Inps ha dato il via libera alla presentazione della domanda di Opzione Donna con i nuovi requisiti della manovra 2023. Lo rende noto l’Istituto di previdenza con il quale comunica di aver implementato il sistema di gestione delle domande di pensione per consentire la presentazione dell’istanza di pensione nel 2023, aggiungendo che con una circolare successiva, l’istituto fornirà ulteriori istruzioni sull’argomento. Ma vediamo nel dettaglio cos’è e come fare domanda per Opzione Donna.
Opzione Donna, cos’è e come funziona?
In attesa di una riforma strutturale delle pensioni, al centro del dibattito politico, che consenta di archiviare la tanto discussa legge Fornero, rimangono in piedi i vari meccanismi sperimentali di pensionamento anticipato: quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna. Quest’ultima consiste in un regime sperimentale, che permette alle lavoratrici di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro di alcuni anni rispetto alla pensione di vecchiaia, ma a condizione di accettare il ricalcolo dell’assegno con il sistema contributivo, e dunque meno “remunerativo”.
Opzione Donna, cosa cambia nel 2023?
La legge di Bilancio 2023 ha prorogato la pensione anticipata con Opzione Donna per l’anno corrente, vincolandola oltre che ai requisiti anagrafici e contributivi, anche ad una “condizione soggettiva”, che la lavoratrice deve possedere alla data della domanda. E dunque non sarà più un accesso libero.
La lavoratrice può usufruire della pensione anticipata con Opzione Donna a patto di trovarsi in uno dei seguenti profili di tutela:
• lavoratrici disoccupate, in particolare deve risultare licenziata o dipendente da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa;
• lavoratrici che assistono persone con handicap in situazione di gravità (ai sensi dell’art. 3, comma 3, della legge 104/1992), ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni d’età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;
• lavoratrici con riconoscimento invalidità civile superiore o uguale al 74%.
I requisiti anagrafici
Per il 2023 cambiano anche i requisiti anagrafici:
• 60 anni di età anagrafica e 35 anni di contributi perfezionati da parte delle lavoratrici, dipendenti o autonome, entro il 31 dicembre 2022;
• poi c’è lo “sconto figli“: in presenza di un figlio il requisito anagrafico scende di un anno (59 anni), di due anni in presenza di due figli (58 anni);
• mentre per le sole lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese in crisi i requisiti sono 58 anni e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2022. A prescindere dal numero di figli.
Opzione Donna, al via le domande per il 2023: ecco come fare
La domanda andrà presentata direttamente dalle interessate oppure tramite patronato. E bisogna indicare a quale profilo di tutela si appartiene (disoccupate, invalide o caregiver).
I canali di presentazione delle domande per Opzione Donna sono:
• direttamente dal sito Inps accedendo tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di Livello 2, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta di identità elettronica 3.0) seguendo il percorso: “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Pensione anticipata “Opzione Donna” – Domanda”;
• utilizzando i servizi telematici offerti dagli Istituti di Patronato riconosciuti dalla legge;
• oppure chiamando il Contact Center Integrato al numero verde 803164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06164164 (da rete mobile a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).