Il provvidenziale intervento del Banco de Santander sul Banco Popular ha evitato una crisi sistemica nel settore bancario europeo. La Borsa di Milano, la più esposta all’andamento del credito, ringrazia. L’indice Ftse Mib avanza di mezzo punto percentuale attorno a 20.800 punti. Madrid cede invece lo 0,6% dopo il sacrificio del Banco de Santander (-3%). In terreno positivo Parigi (+0,4%) e Londra (+0,16%). Debole Francoforte (-0,04%).
Il cambio euro/dollaro è in leggera discesa. a 1,125. Oro a 1.291 dollari/oncia (-0,1%).
Il petrolio torna a scendere dopo il positivo recupero di ieri: il Brent è scambiato a 49,8 dollari al barile, in calo dello 0,5% (ieri +1,3%) in attesa del dato sulle scorte americane. A Teheran, dove stamattina il Parlamento è stato assaltato da quattro uomini armati di mitra, le forze dell’ordine hanno ripreso il controllo della situazione. L’attentato, rivendicato dall’Isis, ha provocato almeno una vittima. In calo i petroliferi: Eni -0,2%, Saipem -0,4%
Sotto pressione i titoli del debito. Oltre al lancio del nuovo titolo a trent’anni, sull’Italia continua a gravare l’incertezza per gli sviluppi politici, in primis l’eventualità di elezioni anticipate. Attorno alle 12,30, il premio di rendimento tra Btp e Bund sul tratto decennale vale 201 punti base, sui massimi da inizio mese, in rialzo dai 199 della chiusura di ieri. Alla stessa ora, il decennale di riferimento vede un tasso di 2,26% da 2,25% di ieri.
Tocca il minimo di sei settimane, a 0,25%, il tasso del Bund decennale dopo la diffusione di un report di Bloomberg secondo cui la Bce domani taglierà la stima sull’inflazione. Cresce a 74 lo spread con la Spagna, è il valore più ampio dal 2012. All’aumento non è estraneo il gradimento per la rapidità e l’efficacia della reazione del sistema alla crisi del Banco Popular.
Il Banco de Santander, presieduto da Ana Botìn, ha acquisito le azioni dell’istituto in crisi al valore di 1 euro evitandone così il bail-in. Per il Single Resolution Board della Bce il Popular era “incapace a pagare i suoi debiti” e altre “obbligazioni” e quindi “sul punto di fallire”. Nasce in questo modo il più grande gruppo bancario spagnolo per depositi e prestiti. Ma il sacrificio è stato pesante. Il Santander ha comunicato che intende procedere a un aumento di capitale di 7 miliardi (già interamente sottoscritto) per adeguare i livelli di capitale e rafforzare il bilancio dell’istituto in crisi. Inoltre Kepler Chevreux ha tagliato il rating del colosso spagnolo da buy a hold, target price invariato a 6,5 euro per il timore che sui bond del Popular, per i quali gli accordi prevedono l’azzeramento, possano partire cause pesanti contro la banca per vendita dei titoli in maniera fraudolenta.
L’indice Eurostoxx Banks è in rialzo dello 0,8%. Reazione positiva anche delle banche italiane alle novità dalla Spagna. Unicredit +1,3%: Ubs ha alzato il target price a 15 euro da 13,8 euro, confermato il giudizio Neutral.
Ubi +2%: il broker Keefe, Bruyette & Woods ha alzato il giudizio a Outperform da Market perform e il target price a 4,71 euro da 4,15 euro. Intesa +0,7%, Banco Bpm -0,8%, Bper +2,5%. Credito Valtellinese sale del 4% all’indomani dell’annuncio della cessione di una parte del patrimonio immobiliare a Beni Stabili, una vendita che genera 70 milioni di plusvalenza. Fra le assicurazioni, Generali +0,4%.
Anche il settore delle utility europee guadagna, trascinato dalle tedesche E.on e Rwe in rialzo del 5% circa dopo che la Corte Costituzionale ha stabilito che la tassa sul combustibile nucleare è illegale, dando di fatto il via a un ricorso da 6 miliardi di euro da parte delle due aziende
Enel +0,2%: Goldman Sachs ha alzato il target price a 5,7 euro (da 5,5 euro) e confermato il giudizio Buy. Tra le altre blue chips, nell’industria Stm +1,8%, Fiat Chrysler +0,5%. Bene Prysmian (+2,5%), deboli Leonardo (-1%) e Recordati (-2,6%). Mediaset +0,7%. Rialza la testa Telecom Italia (+1,3%).