Si chiama Operazione Cash (Credito Agevolato Suppliers Help) quella che il gruppo Otb di Renzo Rosso ha concordato con Ifitalia, gruppo Bnp Paribas, per consentire ai propri fornitori di accedere al credito a condizioni che normalmente non riuscirebbero ad ottenere, a un tasso di interesse del 2,5% circa. Operativo da oggi, l’accordo è rivolto alle piccole aziende “virtuose” ma educa le altre a diventarlo. Ed è l’occasione per parlare con Renzo Rosso, che oggi ha presentato Cash a Milano.
“Stiamo vedendo cose incredibili nel sistema bancario, le aziende ci raccontano di tassi di interesse del 18%, non si può lavorare così! Noi godiamo di un rating da massima affidabilità ma, nonostante questo, i nostri fornitori sono in difficoltà, non ottengono linee di credito capienti, non riescono a smobilizzare tutto il credito ed essendo per noi un asset produttivo importante, siamo preoccupati per il loro futuro. L’operazione quindi è semplice: mettiamo a disposizione della filiera produttiva la nostra forza e la nostra affidabilità. Iniziamo da Staff International, cioè l’azienda nostra che gestisce sei marchi in licenza, che realizza oltre il 90% della produzione in Italia e ha un network di circa 450 fornitori, in tutta l’Italia ma soprattutto nel Nord est. Li abbiamo suddivisi in 4 categorie (fornitori di materie prime, di accessori per la produzione, di prodotto finito, laboratori di varia natura dai fassonisti alle tintorie e lavanderie), costruendo per ogni categoria un rating (che verrà aggiornato semestralmente) in base a criteri oggettivi e trasparenti. Si tratta di una soglia alta, quelli che la superano (e sono già circa il 40% della filiera) accedono al credito, gli altri sono stimolati a raggiungerla. E’ anche un modo per spingere a lavorare con i canoni internazionali di qualità, puntualità, precisione, in un paese come l’Italia che educa solo a fare casino”.
In pratica i fornitori potranno smobilizzare in tempi brevissimi (dai 5 ai 9 giorni) tutti i crediti nei confronti di Staff International: “partiamo da questa realtà, ma presto estenderemo la possibilità ai fornitori delle altre società del gruppo, come Marni per esempio. E contiamo di passare da un programma del valore iniziale di 50 milioni ai 100 milioni’’. Per Ifitalia si tratta della prima operazione del genere nel settore moda e per Rosso è anche un modo per lanciare un messaggio agli altri gruppi della moda (Renzo Rosso ormai è anche nel direttivo della Camera Nazionale della Moda Italiana) e a un sistema bancario “lento e burocratico che non riesce ad arrivare a queste realtà produttive. D’altra parte, cimentarsi con un rating qualitativo, significa per le piccole aziende ottenere un passaporto importante per il loro sviluppo”.
Rosso conosce bene gli standard internazionali, il suo gruppo realizza il 90% del fatturato all’estero: “Eppure il ministro Zanonato mi ha definito provinciale (quando Rosso ha commentato la cessione di Loro Piana, ndr) ma se essere il gruppo più internazionale vuol dire essere provinciali, siamo contenti di esserlo e spero che lo diventino anche altri”. Otb (Only The Brave) controlla Diesel, Maison Martin Margiela, Marni, Viktor&Rolf, Brave Kid, Staff International e ha chiuso il 2012 con un fatturato di circa 1,5 miliardi di euro, una dimensione che lo fa essere un polo italiano del lusso multimarchi. “Abbiamo ottenuto crescite a doppia cifra anche se avevamo in programma di fare meglio. La situazione nel Sud Europa va male, il Centro Europa è invece fantastico, gli Usa vanno bene, il Giappone, dove realizziamo il 23% dei ricavi, per noi è la realtà principale, sono in crescita anche Russia, Cina, Brasile. Siamo una bella realtà anche se non siamo grandi come Lvmh. Siamo diversi dai poli del lusso francese perché il nostro potere d’acquisizione è più limitato, ma nell’ambito delle nostre possibilità stiamo facendo molto bene. E siamo differenti anche perché puntiamo al nuovo lusso moderno, alternativo al lusso-lusso. Anche se non possiamo pensare a grandissime acquisizioni sicuramente punteremo ad altri marchi da aggiungere al gruppo”. Ma se un fondo o una banca volesse unirsi a voi per una operazione in grande, diciamo in stile francese? “Grazie al fatto che non siamo costretti a dipendere dal sistema bancario, possiamo oggi fare operazioni come questa di Cash, se mi dovessi indebitare fino al collo per lavorare, non lo farei mai”. E la quotazione in borsa che in passato non veniva? “Oggi non è nei nostri programmi perché ormai la famiglia è a bordo, ci sono i miei figli (il secondogenito Stefano è amministratore delegato di Otb, ndr), ci possiamo gestire da soli. Non è in programma, ma io non escludo mai niente nella vita, se per esempio volessimo fare una acquisizione molto importante potremmo anche pensare alla borsa anche se ormai ci sono duecento sistemi per finanziarsi!”.