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OpenAI: Sam Altman, co-fondatore e Ceo, licenziato per mancanza di fiducia

Improvviso cambio al vertice di OpenAi, la società creatrice di ChatGPT. Il board dà il benservito al suo Ceo a causa di mancanza di fiducia nei suoi confronti. Via anche il presidente Brockman. Mira Murati nuovo Ceo ad interim. Altman, “ringrazio tutti, avrò altro da dire in futuro”

OpenAI: Sam Altman, co-fondatore e Ceo, licenziato per mancanza di fiducia

Inaspettato cambio al vertice di OpenAI, la società no-profit creatrice di ChatGPT. Il Consiglio di amministrazione dell’azienda ha deciso di silurare il suo co-fondatore e amministratore delegato Sam Altman a causa della mancanza di fiducia in seguito ad alcuni suoi comportamenti che hanno ostacolato le attività aziendali.

“L’uscita del signor Altman segue un processo di revisione accurata del consiglio – spiega la nota di OpenAi – che ha concluso che non è stato costantemente franco nelle sue comunicazioni con il consiglio, ostacolandone la capacità di esercitare le sue responsabilità. Il consiglio non ha più fiducia nella sua capacità di continuare a guidare OpenAI”.

Al posto di Altman è stata nominata ad interim la chief technology officer Mira Murati che come primo atto come CEO ad interim, ha rassicurato i dipendenti sulla relazione della società con Microsoft, che ha investito miliardi di dollari in OpenAI.

Altman risponde su X: “avrò altro da dire in futuro”

Altman si è affidato ad X per commentare il suo addio alla società: “Ho adorato il tempo trascorso all’OpenAI. Soprattutto mi è piaciuto lavorare con persone talentuose. Avrò altro da dire al riguardo più avanti“.

Altman, 38 anni, grazie all’iniziale sostegno di Elon Musk, ha contribuito a fondare OpenAi nel 2015. Negli anni era riuscito a trasformare la società in un leader nel settore dell’intelligenza artificiale, ottenendo un investimento da 10 miliardi da parte di Microsoft.

Nell’ultimo anno Altman si era fatto anche portavoce dei rischi della rivoluzione tecnologica dell’intelligenza artificiale senza una vera e corretta regolamentazione: “È essenziale che l’intelligenza artificiale sia sviluppata con valori democratici. La mia più grande paura è che il campo dell’AI possa fare davvero del male al mondo” aveva detto a maggio nel corso di un udienza al senato degli Stati Uniti.

Via anche Brockman, presidente e co-fondatore

Il consiglio ha anche annunciato che Greg Brockman, attuale presidente di OpenAI, si dimetterà dalla sua posizione di presidente del consiglio.

“Sono super orgoglioso di quello che abbiamo costruito insieme iniziando nel mio appartamento otto anni fa. Abbiamo attraversato insieme momenti difficili e momenti fantastici. Ma considerate le notizie di oggi lascio. Continuo a credere nella missione di creare un’intelligenza artificiale generativa sicura e che porti benefici per l’umanità”, ha scritto su X, Brockman.

In un posto successivo Brockman ha spiegato come lui e Altman siano rimasti sotto shock per la scelta del Consiglio. Una soluzione improvvisa di cui nessuno era a conoscenza: “Anche noi stiamo ancora cercando di capire esattamente cosa sia successo”.

Altman come Steve Jobs

Ci si interroga su cosa possa essere successo di così grave per interrompere immediatamente il rapporto. Altman forse paga una cattiva gestione o l’aumento esorbitante dei costi? Oppure sono le sue dichiarazioni sui rischi dell’intelligenza artificiale che non sono piaciute al Cda? C’è qualcosa di personale? E cosa succederà ora ad OpenAi?

Domande che sicuramente avranno delle risposte tra un po’ di tempo quando si capirà realmente cosa è successo tra il board e Altman. Al momento ci sono solo speculazioni.

L’addio di Altman ricorda quello di Steve Jobs, il quale fu allontanato da Apple solo per tornare anni dopo, rilanciando l’azienda sull’orlo del fallimento e portandola al successo.

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