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OpenAI non è più solo non profit? Acquisizione di Rockset e possibili cambiamenti societari in vista

L’acquisizione di Rockset da parte di OpenAI segna un passo importante per potenziare le capacità di IA e potrebbe accelerare la trasformazione da organizzazione non profit a società a scopo di lucro

OpenAI non è più solo non profit? Acquisizione di Rockset e possibili cambiamenti societari in vista

OpenAI, nota per il suo celebre chatbot ChatGPT e sostenuta dal colosso tecnologico Microsoft, espande la sua strategia aprendosi all’acquisizione di altre società. L’azienda guidata da Sam Altman ha recentemente acquisito Rockset, leader nel settore dei database per l’analisi in tempo reale. Questa acquisizione, di cui non sono stati resi noti i dettagli finanziari, rappresenta un importante salto strategico per potenziare l’infrastruttura e le capacità di intelligenza artificiale di OpenAI.

Questa operazione potrebbe rappresentare il primo passo verso una possibile trasformazione di OpenAI da entità non profit a organizzazione a scopo di lucro.

Cos’è Rockset

Rockset è specializzata nel trattamento dati in tempo reale e nella ricerca vettoriale, offrendo robuste capacità di indicizzazione e interrogazione dei dati. Nell’agosto dell’anno scorso, Rockset ha annunciato di aver raccolto un totale di 105 milioni di dollari in capitale, con investitori tra cui Greylock, Sequoia e Hewlett Packard Enterprise.

Questa acquisizione è destinata a permettere ad OpenAI di fornire risposte più rapide e precise dai suoi modelli di intelligenza artificiale. Integrando la tecnologia avanzata di Rockset nei suoi prodotti, OpenAI mira a sfruttare più efficacemente le intuizioni derivanti dai dati in tempo reale, soddisfacendo le esigenze diverse degli utenti e delle applicazioni aziendali.

“L’infrastruttura di Rockset consente alle aziende di trasformare i propri dati in informazioni fruibili. Siamo entusiasti di offrire questi vantaggi ai nostri clienti integrando le basi di Rockset nei prodotti OpenAI”, ha affermato Brad Lightcap, Coo di OpenAI.

“Siamo entusiasti di unirci a OpenAI per permettere agli utenti, alle aziende e agli sviluppatori di sfruttare appieno i propri dati portando un recupero potente all’intelligenza artificiale,” ha dichiarato Venkat Venkataramani, Ceo di Rockset.

L’acquisizione avviene in un contesto competitivo dove le capacità di IA giocano un ruolo sempre più cruciale in tutte le industrie.

Evoluzione di OpenAI: da non profit a for profit?

Parallelamente agli sforzi di espansione, OpenAI sta valutando una possibile trasformazione strutturale da entità non-profit a organizzazione a scopo di lucro. Il Ceo Sam Altman avrebbe suggerito di esplorare nuove strutture di governance che possano accogliere ampie opportunità di investimento, simili ai modelli visti in aziende come Anthropic (sostenuta da Amazon) e dall’iniziativa xAI di Elon Musk.

Secondo quanto riportato dal sito The Information, questa potenziale trasformazione, discussa in recenti riunioni con gli azionisti, si allinea con la nomina di Paul M. Nakasone, ex capo della National security agency (Nsa) degli Stati Uniti, nel consiglio di amministrazione. Secondo il sito, il consiglio di amministrazione non avrebbe il controllo diretto della nuova struttura, delegando la gestione a un nuovo consiglio che opererà in parallelo a quello già esistente.

Rapporti recenti indicano che i ricavi annuali di OpenAI si sono più che raddoppiati, raggiungendo 3,4 miliardi di dollari, suscitando discussioni sulla ristrutturazione interna pur restando focalizzati sull’avanzamento dell’IA a beneficio della società.

“Rimaniamo concentrati sulla creazione di un’intelligenza artificiale a beneficio di tutti” ha detto l’azienda alla Reuters.

OpenAI: le considerazioni etiche da valutare

In mezzo a queste prospettive di crescita, OpenAI è sotto osservazione per mantenere la sua missione originale durante le transizioni aziendali.

Già Elon Musk, che è stata una figura chiave nei primi anni della società, ha espresso preoccupazioni riguardo al potenziale sviluppo di IA proprietaria sotto l’influenza di Microsoft, sollevando interrogativi sull’allineamento degli obiettivi di OpenAI con imperativi etici più ampi nella ricerca e sviluppo di IA.

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