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OpenAI lancia la sfida a Google: ecco SearchGPT, il motore di ricerca dotato di IA che trasforma la ricerca online

FIRSTonline - Screenshot

Dopo mesi di speculazioni e rumor, è finalmente arrivata la notizia: OpenAI ha annunciato il lancio di SearchGPT, un nuovo motore di ricerca basato sull’Intelligenza artificiale che promette di rivoluzionare il modo in cui interagiamo con le informazioni online. Non sarà solo un’evoluzione del motore di ricerca tradizionale, ma una vera e propria sfida a Google, il leader indiscusso che da anni domina il settore detenendo oltre il 90% della quota di ricerca online globale.

Cos’è SearchGPT?

SearchGPT è il nuovo prototipo di motore di ricerca di OpenAI, progettato per sfruttare la potenza dei modelli di intelligenza artificiale dell’azienda, come ChatGPT, per fornire risposte rapide e precise. Questo strumento si distingue per la sua capacità di combinare l’intelligenza di chatbot con dati web in tempo reale. Secondo OpenAI, SearchGPT è stato concepito per offrire risposte tempestive e ben documentate, migliorando notevolmente l’esperienza di ricerca online.

SearchGPT sarà accessibile tramite browser, proprio come gli altri motori di ricerca. Le risposte fornite includeranno attribuzioni dirette ai creatori e agli editori di notizie, comprese le aziende mediatiche che hanno recentemente firmato accordi di licenza con OpenAI. Inoltre, gli utenti potranno fare domande di follow-up mantenendo il contesto della query originale.

Le caratteristiche di SearchGPT

SearchGPT si distingue per una serie di caratteristiche che lo rendono unico nel panorama dei motori di ricerca. In primo luogo, è progettato per fornire risposte rapide e dirette alle domande degli utenti, attingendo a informazioni aggiornate e rilevanti. Ogni risposta non è solo veloce, ma anche ben documentata, grazie ai link integrati che rimandano a fonti pertinenti. Viene così facilitato l’accesso a ulteriori dettagli e conferma l’affidabilità delle informazioni ricevute.

Un’altra grande novità è l’interazione conversazionale che SearchGPT offre. Diversamente dai motori di ricerca tradizionali, che tendono a trattare ogni query in modo isolato, SearchGPT permette agli utenti di proseguire la conversazione e fare domande di follow-up come se parlassero con una persona reale.

Inoltre, SearchGPT garantisce una chiara attribuzione delle fonti. Ogni risposta include informazioni dettagliate sulle origini dei dati, con link evidenti che conducono alle fonti originali. In questo modo non solo è possibile verificare la veridicità delle informazioni, ma viene offerta anche la possibilità di approfondire gli argomenti tramite collegamenti aggiuntivi in una barra laterale.

Infine, OpenAI ha fatto chiarezza sulla separazione tra la raccolta dei dati per la ricerca web (Web crawler) e l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale. I siti web possono comparire nei risultati di ricerca anche se non partecipano all’addestramento dei modelli generativi di AI. Facendo così si distingue chiaramente la funzione di ricerca dalla formazione dei modelli, assicurando una maggiore trasparenza e libertà per i siti web.

Non disponibile subito per tutti, c’è una lista d’attesa per l’uso

Al momento, SearchGPT è disponibile in versione prototipo e l’accesso è limitato a un numero ristretto di utenti ed editori. Per partecipare a questa fase iniziale, gli utenti interessati devono iscriversi alla lista d’attesa tramite il sito web di OpenAI. In questo primo stadio di lancio è prevista l’inclusione di soli 10.000 utenti. La selezione iniziale sarà effettuata su base di iscrizione e disponibilità. Per iscriversi è necessario disporre di un account OpenAI.

L’obiettivo di OpenAI

OpenAI non nasconde le sue ambizioni con SearchGPT. L’azienda mira a integrare le migliori funzionalità del prototipo direttamente in ChatGPT, migliorando ulteriormente l’esperienza utente. Inoltre, OpenAI sta sviluppando un sistema che permetterà agli editori di gestire come appaiono nei risultati di ricerca, offrendo loro maggiore controllo e visibilità.

Il lancio del Browser di IA può segnare una rivoluzione nel mondo dei motori di ricerca. Con l’intelligenza artificiale che diventa sempre più prevalente, OpenAI si posiziona come un serio concorrente di Google, offrendo un’alternativa che punta a migliorare l’interazione e la qualità delle risposte. Come affermato da Nicholas Thompson, Ceo di The Atlantic, “la ricerca AI diventerà uno dei modi chiave con cui le persone navigano in internet, ed è cruciale, in questi primi giorni, che la tecnologia sia costruita in modo da valorizzare, rispettare e proteggere il giornalismo e gli editori.”

Che cosa aspettarsi da SearchGPT, rivoluzione in arrivo?

Con il lancio di ChatGPT alla fine del 2022, OpenAI ha scatenato una rivoluzione nel campo dell’intelligenza artificiale generativa, rendendo questa tecnologia accessibile a miliardi di utenti. Questo sviluppo ha spinto i giganti della tecnologia, come Google e Microsoft, a intensificare i loro sforzi per integrare l’IA nei loro servizi, tentando di portare l’IA generativa anche nel mondo della ricerca online.

L’industria dei motori di ricerca e dei media sta osservando con grande interesse il debutto di SearchGPT. La capacità del nuovo motore di ricerca di fornire risposte precise e contestualizzate, con una chiara attribuzione delle fonti, potrebbe segnare un cambiamento epocale nel modo in cui le informazioni vengono cercate e consumate sul web.

Va sottolineato che il primo tentativo di integrare l’IA nei motori di ricerca è stato fatto da Bing di Microsoft. I risultati, però, sono stati piuttosto deludenti, con percentuali di utilizzo rimaste quasi invariate. SearchGPT si presenta come una proposta capace di rivoluzionare il mercato e cambiare le regole del gioco. Robert Thomson, Ceo di News Corp, ha commentato: “Sam (Altman) e il team di OpenAI comprendono profondamente che, per essere efficace, la ricerca alimentata dall’IA deve fondarsi su informazioni di alta qualità e affidabili provenienti da fonti attendibili. Per garantire un equilibrio, la relazione tra tecnologia e contenuto deve essere simbiotica e la provenienza delle informazioni deve essere protetta.”

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