Decolla il piano per la banda ultra larga nelle aree non di mercato dove vive il 43% della popolazione italiana. Consentirà di offrire la connessione a Internet a prezzi (all’ingrosso) dimezzati rispetto a quelli delle aree ad economia di mercato. La prima concessione è stata firmata da Open Fiber, la joint venture paritetica tra Enel e Cdp, e imprime una forte accelerazione al progetto del governo che punta a portare l’Internet super-veloce (fino a 100 Mega ma espandibile a 1 Giga) fin dentro le case.
Non era solo la celebrazione della firma della concessione, quella che si è svolta venerdì mattina al Ministero dello Sviluppo. L’incontro, cui hanno partecipato i vertici di Of e Infratel, il ministro Claudio De Vincenti e il sottosegretario Antonello Giacomelli, è servito a chiarire un passaggio fondamentale: il lancio del piano per la banda ultra larga nelle aree disagiate del Paese entra nel vivo e avrà conseguenze non secondarie. Prima di tutto l’accelerata sulla concorrenza: “Il Piano porta connessioni in banda ultra larga fino nelle case – ha spiegato Giacomelli – e porterà a connessioni wholesale a prezzi dimezzati rispetto a quelli delle zone in concorrenza”. I prezzi, orientati ai costi, sono stati autorizzati dell’Autorità per le comunicazioni e sono stati accettati dalla Ue. Saranno inferiori a quelli delle reti nelle grandi città come Milano o Roma poiché il capitale necessario alla realizzazione dell’infrastruttura arriva dallo Stato, che ne conserverà la proprietà. Nelle zone in concorrenza, dove la Ue non accetterebbe aiuti di Stato, il capitale viene investito dagli operatori in concorrenza fra loro e quindi grava sui costi finali che sono più alti.
Ad aggiudicarsi la prima gara e la prima concessione che copre le aree disagiate in Abruzzo, Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto, è stata Open Fiber al prezzo di 675 milioni per i primi 5 lotti rispetto alla base d’asta di 1,4 miliardi. Saranno collegate 4,2 milioni di abitazioni con tecnologia Ftth a 100 Mega mentre una quota residuale (8%) di case sarà connessa a 30 Mega con tecnologia Fttn (Fiber to the node, anche wireless).
Le buste del secondo bando di gara, più sostanzioso del primo, sono state aperte mercoledì e anche in questo caso è Open Fiber ad essersi aggiudicata la gara visto che Telecom Italia e Fastweb hanno deciso di non partecipare ai bandi di Infratel e di procedere per conto proprio. La gara, del valore di 1,2 miliardi, riguarda 3.710 Comuni in Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia e provincia autonoma di Trento.
Facile prevedere un identico esito per la terza gara, la più ppiccola, che dovrebbe essere indetta tra settembre-ottobre.
“Il piano per la banada ultra larga aumenterà la competitività e consentirà di evitare lo spopolamento di intere zone dell’Italia” ha commentato il presidente di Of Franco Bassanini. “Daremo copertura ultrabroadband che vuol dire non solo 100 megabit al secondo, ma fino a 1 Gigabyte perché costruiremo una rete scalabile nel tempo”. “Si stanno mettendo in moto degli investimenti decisivi in un settore trainante – ha sottolineato l’Ad Tommaso Pompei – innescando un processo virtuoso che garantirà più occupazione e sviluppo economico. Noi ci stiamo impegnando anche nelle aree che non sono a fallimento di mercato. Progetti come il nostro permetteranno al Paese non solo di abbandonare gli ultimi posti delle classifiche europei, ma di puntare ai vertici”. Soddisfatto Claudio De Vincenti: “Il piano per la banda ultra larga è stato portato avanti dal governo Renzi prima e da quello guidato da Paolo Gentiloni poi. E’ la conferma della nostra volontà di trovare le soluzioni e di sbloccare i cantieri, della nostra volontà di fare”.