Fumata bianca in Open Fiber. Dopo un iter lungo e complesso, venerdì è arrivata la firma del nuovo finanziamento di oltre 2 miliardi alla società. Un miliardo entrerà sotto forma di aumento di capitale sottoscritto dai soci Cdp (60%) e Macquarie (40%) mentre 1,05 miliardi entreranno come finanziamento da un pool di banche.
In parallelo, è stata sbloccata l’ultima rata da 850 milioni del vecchio finanziamento per un totale di nuove risorse che sfiora i 3 miliardi.
Il cda dunque ha preso atto della possibilità, con le nuove iniezioni finanziarie, di poter completare i piani. A queste risorse si aggiungono poi i 610 milioni in Manovra per gli extra costi che saranno distribuiti a Open Fiber in 3 anni e i 50 milioni di euro come anticipo (in tutto per gli extra costi erano previsti 660 milioni) nel Dl fiscale.
Giovedì, Dario Scannapieco, amministratore delegato di Cdp, commentando il via libera all’aumento di capitale, ha affermato che la rete nazionale, che si otterrebbe unendo Open Fiber e Fibercop, ex rete di Tim, è da perseguire.
Grazie alla nuova iniezione di risorse, Open Fiber avrà la possibilità chiudere il piano Italia 1 Giga entro giugno 2026 e accedere a 1,6 miliardi di fondi del Pnrr.