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Open Fiber: banda ultra larga per le startup montane

FIRSTonline

Open Fiber ha firmato un accordo di collaborazione con la Fondazione privata Edoardo Garrone, con lo scopo di supportare le giovani imprese nelle aree montane grazie alla connessione con banda ultra-larga.

Da questa cooperazione non solo si possono creare nuove opportunità di sviluppo imprenditoriale per le nuove generazioni, ma anche una rivitalizzazione del tessuto sociale ed economico delle aree interne.

Le prime a beneficiare dell’accordo, la cui validità è fino il 2025, saranno le startup avviate sulle montagne, Appennino e Alpi, grazie agli incubatori temporanei ReStarApp e ReStartAlp, promossi dalla Fondazione Farrone. Gli incubatori di startup sono società volte a supportare le startup soprattutto nelle prime fasi, mettendo a disposizione una serie di risorse e servizi a sostegno, in cambio di una partecipazione societaria.

Il compito di Open Fiber sarà quello di collegare alla rete a banda ultra larga tutte le imprese nate dalle precedenti otto edizioni dei campus, sparse in tutto il territorio, con quelle future. Attraverso questo accordo i giovani imprenditori potranno così accedere agli strumenti di connessione necessari a soddisfare le loro esigenze di comunicazione.

Il presidente della Fondazione, Alessandro Garrone, ha commentato positivamente questa collaborazione, nell’ambito dei quali, “lavorando insieme e mettendo a disposizione competenze diverse ma complementari e sinergiche, si può davvero fare la differenza”.

Anche Elisabetta Ripa, Ad di Open Fiber, ha sottolineato l’importanza di questo accordo per la crescita del nostro Paese, in modo da garantire pari opportunità per tutti i cittadini e le imprese che necessitano delle infrastrutture efficienti per esprimere il loro valore pienamente, indipendentemente dalla collocazione geografica.

La prima impresa cablata è EcoHubDesign, startup della provincia di Sondrio di Chiara Brigatti che ha partecipato all’edizione 2018 di ReStartAlp e si occupa di progettazione, promozione e divulgazione di un’edilizia sostenibile e consapevole, con l’obiettivo di creare una rete di imprese volte a rilanciare i territori alpini.

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Categories: Economia e Imprese

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  • Per il Veneto esistono soluzioni speciali? Penso a Venezia come la mia città di destinazione, che non deve accontentarsi di un ponte radio, non prestazione nè salutare, ma che meriti un cablaggio con tutti i crismi e i necessari passaggi di posa sottomarini ad una profondità adeguata e sicura.

  • Grazie dell'articolo interessante.
    https://openfiber.it/area-infratel/piano-copertura/ riporta la copertuta e lo stato dei cantieri aggiornati a dicembre del 2019. La colonna "servizio/tecnologia" indica se la copertura sarà effettivamente di tipo FTTH oppure attuata mediante ponti radio.
    In buricratese, la colonna "tato cantiere" valirizzata come "aperto" indica semplicemente che Infratel ha emesso un ordine di esecuzione.

    Ci chiediamo: quali sono le fasi successive previste dall'iter autorizativo? essite una rendicontazione dei costi, un cronoprogramma dei lavori, una data di scadenza indicativa almeno per quelli realmente "cantierizzati"?

    Infien, se è vero che la tecnica di scavo in minitrincea, tutta italiana, avrà pure abbattuto di un fattore 10 i costi operativi di scavo e messa in posa, ci chiediamo perch+ non venga inserta come diritto nella legge sul servizio universale nelle tlc, che prevede l'obbligo di aggiornare la normativa ala luce dei progressi della tecnologia, come nel presente caso.