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Open Fiber, aumento di capitale: Cdp e Macquarie pronti a fare la loro parte, necessario un altro incontro prima di Natale

Imagoeconomica

L’obiettivo è finanziare il piano industriale. Ecco perché Open Fiber è alla ricerca di 1 miliardo di euro. Di sicuro c’è che i soci della compagnia che porta la fibra ottica nelle case degli italiani per garantire l’ultra velocità di internet – vale a dire Cdp e Macquarie – stanno lavorando alla ricapitalizzazione della società che, lo ricordiamo, è prima in Italia per fibra Ftth e terza in Europa, dopo la spagnola Telefonica e la francese Orange. Secondo quanto filtra, al tavolo il clima è positivo ma servirà almeno un altro incontro prima di Natale per arrivare a una quadratura del cerchio.

Open Fiber, aumento di capitale: i numeri

Il riequilibrio del Pef, con 50 milioni inseriti nel Dl fiscale per le aree bianche di Lazio, Sicilia e Calabria (altri 610 milioni sono previsti nella legge di Bilancio in 3 tranche tra il 2027 e il 2029) e la riduzione dei civici da coprire (150 mila) che però va approvata in Manovra avevano già riportato sui giusti binari la discussione. Entrambi i soci sarebbero pronti a fare la loro parte, sottoscrivere l’aumento di capitale nell’ordine complessivo di 1 miliardo e 50 milioni di euro. A completare il quadro arriverebbero i nuovi finanziamenti messi a disposizione dalle banche per circa 1,3 miliardi.

Open Fiber: piano Bul e piano Italia a 1 Giga

Il 2025 sarà un anno chiave per la copertura in fibra ottica del Paese. È quanto emerso dalla kermesse di “Telco per l’Italia”, tra gli appuntamenti ricorrenti del settore delle telecomunicazioni. A dettagliare lo stato dell’arte della connettività ultraveloce in Italia è stato Giuseppe Gola, amministratore delegato di Open Fiber.

La compagnia, che ha cablato con investimento privato 240 città grandi e medie (le cosiddette aree nere), sta lavorando ora su due macro-progetti finanziati dallo Stato: il piano Bul nelle cosiddette aree bianche, ossia 6.000 piccoli Comuni in cui nessun operatore aveva manifestato interesse ad intervenire, e il piano Italia a 1 Giga, per portare con fondi Pnrr connettività Gigabit nelle zone sprovviste entro il 2026.

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