Open Fiber ha completato l’ampliamento del project financing annunciato ad agosto. “Si tratta della più grande operazione di finanza strutturata attualmente in corso per lo sviluppo di una rete in fibra ottica in Europa”, precisa una nota della società controllata da Enel e Cdp.
Il finanziamento vale in tutto 4,145 miliardi di euro, si tratta di 675 milioni in più rispetto al progetto definito nel 2018 che arrivava complessivamente a 3,5 miliardi. Al project financing aderisce un pool di banche internazionali composto da Bnp Paribas, Société Générale e UniCredit (istituti che svolgono i ruoli di underwriter, global coordinator, global bookrunners e initial mandated lead arrangers); l’operazione coinvolge inoltre, in qualità di finanziatori, la Banca Europea per gli Investimenti, Cassa Depositi e prestiti, altre quattro banche italiane (Banca Imi, Banco Bpm, Mps Capital Services e Ubi Banca) e sei istituti internazionali (Crédit Agricole, Ing, Mufg Bank, Natwest, Banco Santander e Bank of China). Unicredit svolge anche il ruolo di Agente.
La società considera l’operazione “un’ulteriore dimostrazione della fiducia riposta dal mercato nel piano di Open Fiber, che, tra investimento privato e pubblico, vale oltre 7 miliardi di euro (di cui 3 già realizzati) e prevede la connessione di circa 20 milioni di unità immobiliari in Italia nelle città (aree nere), nei comuni più isolati e di piccole dimensioni (aree bianche) e nei distretti industriali (aree grigie)”.
Finora, in meno di quattro anni dalla sua nascita, Open Fiber ha connesso oltre 9,5 milioni di unità immobiliari, affermandosi come il primo operatore in Italia nel campo delle infrastrutture integralmente in fibra, il terzo in Europa ed il primo (sempre in Europa) tra gli operatori wholesale only. L’ampliamento del piano di finanziamento non sposta le date stabilite per il completamento del piano _ durata sette anni, partenza nel 2018 e conclusione nel 2025 – ma serve, ha spiegato OF, sia ad accelerare la realizzazione dei cablaggi resa più urgente dall’emergenza Covid, sia a raggiungere alcuni importanti distretti industriali situati nelle aree grigie (né competitive né a sostegno pubblico), arricchire il portafoglio di servizi innovativi per le imprese.
Intanto, proseguono le grandi manovre sull’assetto proprietario di Open Fiber. Il fondo Macquarie ha offerto circa tre miliardi di euro per acquistare da Enel il 50% di OF. Il Cda della società guidata da Francesco Starace si riunisce oggi, ma non esaminerà il dossier, anche perché la proposta di Macquarie è valida fino alla fine del 2020 e prevede diverse condizioni da valutare con attenzione.