Il Consiglio d’amministrazione di Rcs giudica l’offerta di Andrea Bonomi migliore di quella di Urbano Cairo. Il Cda ha esaminato in via preliminare l’Opa del finanziere e ha rilevato che il prezzo di 0,70 euro offerto è “a premio” sulle quotazioni di borsa degli ultimi 3, 6 e 12 mesi dalla data dell’annuncio. Il Cda afferma inoltre che l’Ops comunicata da Urbano Cairo l’8 aprile è a premio sui 3 e 6 mesi, mentre è a sconto sui 12 mesi.
Ad affiancare Bonomi nell’Opa sono i soci storici di Rcs, che insieme rappresentano la quasi totalità dei membri del board. Il Cda, tuttavia, ha sottolineato che l’Opa di Bonomi non è stata concordata né preventivamente comunicata alla società.
“Il Consiglio – si legge ancora nella nota – mantiene il proprio obiettivo di creazione di valore per Rcs MediaGroup nel migliore interesse di tutti gli azionisti, non trascurando alcuna opzione strategica”. Di fatto, però, il sostegno del board va all’offerta d’acquisto presentata da Investindustrial con Della Valle, UnipolSai, Mediobanca e Pirelli.
Dall’elenco di soci di maggioranza, rispetto a un anno fa, si è smarcata Fiat, che nell’ambito della fusione delle sue attività editoriali con il Gruppo Espresso ha annunciato l’assegnazione pro quota ai soci della sua partecipazione del 16% è proprio nei giorni scorsi Exor ha avviato la vendita del suo 5%. Si è sfilata anche Intesa Sanpaolo che affianca Cairo nel suo tentativo di scalata, mentre è entrata UnipolSai che ha una quota del capitale Rcs (4,6%) superiore a quella di Ca de Sass (4,2%).
Prima dell’8 aprile, il target price degli analisti per le azioni Rcs si attestava a 0,81 euro per azione. Oggi a metà giornata il titolo in Borsa di Rcs perde lo 0,34%, a 0,7255 euro.
Infine, Rcs comunica di aver nominato Roberto Tasca quale esperto indipendente per valutare l’Ops di Cairo e l’Opa di Bonomi. Tasca è professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari all’Università di Bologna.