Le Borse europee rialzano la testa, dopo il venerdì nero dovuto alla scoperta della variante Omicron del nuovo coronavirus che potrebbe bucare i vaccini.
Alla fine, i listini mettono a segno un rimbalzo contenuto, al confronto delle perdite subite, perché la partita con il Covid resta aperta (anche se dal Sudafrica giungono notizie che i sintomi sono lievi) e le nuove restrizioni decise da alcuni paesi allarmano i mercati. Nella mattinata europea Tokyo ha chiuso con un calo dell’1,63% dopo la decisione di sbarrare le porte agli stranieri.
Al traguardo Milano registra un rialzo dello 0,73%, poco sopra i 26mila punti; Francoforte +0,16%; Parigi +0,54%; Amsterdam +0,69%; Madrid +0,65%. È più consistente il recupero di Londra +0,98%, trascinata da British Telecom (+6,8%), a seguito di indiscrezioni su un presunto interesse da parte del conglomerato indiano del petrolio e delle telecomunicazioni Reliance, che potrebbe presentare un’offerta per la società di telecomunicazioni britannica.
È positiva in avvio la reazione di Wall Street, dove il Nasdaq agguantata un rialzo superiore all’1,5%. Twitter guadagna circa il 3,5% nella certezza di un cambio al vertice, con il ceo Jack Dorsey che lascia l’incarico pur restando nel board. Dorsey è anche ad di Square, società di pagamenti digitali. Continua a salire il titolo di Moderna, che guadagna oltre il 10% dopo aver registrato un balzo superiore al 20% venerdì. La propensione al rischio allontana gli investitori dall’obbligazionario a stelle strisce, dove oggi i prezzi sono in leggero calo e i rendimenti in rialzo. Il decennale mostra un tasso superiore all’1,5%.
Chiude in verde il secondario italiano, dove lo spread tra Btp e Bund decennali, scende a 129 punti base (dai 131 di venerdì), con un tasso del titolo tricolore stabile a +0,98%, mentre la Bce ribadisce le sue rassicurazioni sulla politica monetaria, nonostante l’inflazione si confermi tenace.
In Germania l’indice è balzato al 6% a novembre su base annua dal 4,6% di ottobre, superando le previsioni. Su base mensile c’è stato un rallentamento a +0,3% da +0,5%, ma gli economisti puntavano su un -0,2%.
Anche in Italia l’Istat lancia un nuovo alert sui prezzi: a ottobre quelli alla produzione dell’industria sono saliti del 7,1% su base mensile e del 20,4% su base annua. Colpa soprattutto dei costi dell’energia.
Per restare in tema: rimbalza il prezzo del petrolio, dopo le perdite di venerdì, Brent +3,05%, 74,94 dollari al barile; Wti +4,06%, 70,92 dollari al barile.
Sul mercato dei cambi riparte il dollaro, con l’euro che cede circa lo 0,3% e si muove intorno a 1,127.
Nell’azionario di Piazza Affari si posizionano in cima al listino principale Moncler +3%, Stm +2,59%, Eni +2,34%, Ferrari +1,9%, Campari +1,79%, Banco Bpm +1,69%; in fondo sono Telecom -1,96%, Diasorin, -1,18%, Pirelli -1,06%, Bper -0,8%, Intesa -0,63%. Come si vede le banche sono divise, mentre i petroliferi e il lusso recuperano nettamente terreno.
Bene Unicredit +0,72%, che ha completato la vendita di 2,2 miliardi di Creditoria Totale di un portafoglio Non-performing rappresentato da crediti ipotecari e chirografari alla società veicolo Olympia, attraverso un’operazione di cartolarizzazione strutturata da Unicredit Bank AG come Sole Arranger.
In positivo anche Stm, che guarda ai tecnologici Usa nel Cyber Monday, da cui le catene di negozi si attendono ricavi superiori agli 11 miliardi di dollari di vendite online.
Telecom non beneficia del rialzo della collega britannica e sul titolo prevalgono i realizzi dopo che Luigi Gubitosi ha rimesso le deleghe lo scorso venerdì a seguito di uno scontro con il principale azionista Vivendi. Da inizio di novembre le azioni Telecom hanno guadagnato circa il 50%3%, soprattutto a causa della manifestazione d’interesse sulla società del fondo Usa Kkr a un prezzo indicativo di 0,5050 euro per azione. Equita evidenzia nel daily che “la notizia della remissione delle deleghe da parte di Gubitosi era attesa e la nomina di Labriola come DG è importante in quanto si tratta di un manager con una lunga esperienza nel gruppo e con buone performance in Tim Brazil, un elemento di continuità importante vista la debolezza dei risultati operativi domestici”.
È in profondo rosso la Juventus, -6,34%, nel giorno dell’avvio dell’aumento di capitale e dopo la notizia delle indagini dalla procura di Torino sugli ultimi tre bilanci. Nel finire della settimana la Guardia di Finanza ha perquisito gli uffici del club, nel contesto di un’indagine che ipotizza i reati di “falsa comunicazione delle società quotate ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”. La Juventus intende collaborare “con gli inquirenti e con la Consob” e confida “di chiarire ogni aspetto di interesse degli stessi, ritenendo di aver operato nel rispetto delle leggi”. Infine, sabato la Vecchia Signora ha perso 1-0 in casa contro l’Atalanta.