Se non è extravergine doc si rischia grosso. Il governo si fa carico degli illeciti agroalimentari, vuole privilegiare quelle di qualità, bio, e mette sanzioni a carico di chi dichiara il falso. Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al disegno di legge sugli illeciti agroalimentari con il proposito principale di aggiornare vecchie norme. Le multe più pesanti, in un quadro generale di revisione, riguardano proprio l’olio di oliva. Il prodotto italiano ogni anno al centro di contraffazioni milionarie nelle Regioni di produzioni e spesse volte anche nell’import. La classificazione degli oli d’oliva è stabilita dall’Ue che ha individuato le caratteristiche che devono possedere le diverse categorie.
Almeno quelle di base, purtroppo, non previste dalla legislazione italiana risalente al 1960. Un tentativo spinto di green economy in agricoltura? Il mondo agricolo e dei produttori lo spera, perché la richiesta di introdurre sanzioni per chi fa il furbo viene da lontano. Ci sono state liti giudiziarie con pesanti ripercussioni sul mercato, sebbene viviamo in tempi di consumatori istruiti. I produttori biologici hanno condotto battaglie per vendersi riconosciuta la bontà di ciò che mettevano sul mercato. Con il disegno di legge in cammino diventeranno sanzionabili gli olii venduti come extravergine di oliva,ma risultati fasulli. Qualità organolettiche contraffatte, insomma, e truffe ai consumatori .
“L’obiettivo – ha detto il sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe L’Abbate – è di far sì che strumenti, tecniche e caratteristiche divenute scientificamente obiettive per stabilire le diverse tipologie di olio di oliva, siano utilizzabili per legge”. In campo per garantire i consumatori e la rete di distribuzione fino agli scaffali ci sono già l’Ispettorato per le frodi alimentari e i Nas. L’ultima truffa è di una settima fa in Molise dove l’olio extra vergine veniva venduto a 3,50 euro al litro: anche Coldiretti spinge sulla tutela dei prodotti Made in Italy e il suo Presidente Ettore Prandini si augura che la lotta all’agropirateria diventi davvero efficace.
In altri settori merceologici la contraffazione di un marchio è già di per sé un reato, ma nel caso dei prodotti alimentari la contraffazione altera l’origine dei prodotti spacciando ad esempio per made in Italy ciò che non lo è, ha commentato, leggendo il testo predisposto dal Ministero di Teresa Bellanova. Per ora un inizio.