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Olimpiadi – Tiro a volo, eccellenza del made in Italy: il 90% degli atleti utilizza fucili italiani

L’Italia spara, Londra risponde. La grande tradizione del Tiro a volo azzurro, che nella storia dei Giochi estivi (compreso il tiro al piccione vivo nel 1900!) ha fruttato ben 23 medaglie di cui 8 d’oro, altrettante di bronzo e 7 d’argento, stavolta si impone ancor prima di cominciare. Con un trionfo del made in Italy del proiettile: alle Olimpiadi di Londra 2012 infatti il 90% dei 133 atleti di tiro a volo, ossia 120 uomini e donne provenienti da 59 Paesi di tutto il mondo, hanno scelto di utilizzare fucili costruiti in Italia. E l’80% di loro si è anche affidato a munizioni di fabbrica tricolore.

In particolare, oltre ovviamente alla competitivissima nazionale azzurra, hanno scelto prodotto del Bel Paese tutti i partecipanti alle gare della Fossa Olimpica e del Double Trap. Ma questa eccellenza, che va ben oltre i risultati sportivi, non dovrebbe troppo stupire: l’Italia è infatti il primo produttore europeo di armi sportivo-venatorie (copre circa il 60% dell’intera offerta comunitaria) ed è il più importante paese esportatore nel mondo di armi sportive, commerciali e munizioni: l’export infatti tocca il 90% della produzione, in particolare negli Usa (circa 45%).

Il settore, tra l’altro, è uno dei pochi che gode di ottima salute: 2.264 imprese, tutte di dimensioni medio-piccoli (spesso simbolo dell’artigianato a conduzione familiare), 11.358 occupati e un giro di affari di quasi 500 milioni di euro (486.338.624 per la precisione). E i risultati sul campo non sono da meno: nelle ultime due edizioni a cinque cerchi, quelle di Pechino 2008 e Atene 2004, tutte le medaglie in palio, il 100%, sono state vinte brandendo fucili italiani. Leggermente “sporcata” invece la percentuale nelle due Olimpiadi precedenti, Atlanta ’96 e Sidney 2000, quando delle 30 medaglie totali soltanto tre sfuggirono all’equipaggiamento made in Italy.

Per questa edizione non è ancora dato sapere, ma è certo che la pattuglia italiana si presenta come sempre agguerritissima, forte di materiali ad altissimo know how ma anche di uomini e donne dalla mira quasi infallibile. Domenica 29 luglio, due giorni dopo la cerimonia d’inaugurazione, gareggerà subito Chiara Cainero, che difende l’oro di Pechino nello Skeet. Due giorni dopo, nella stessa specialità ma al maschile, scende in campo l’eterno Ennio Falco, 44 anni, campione olimpico nel ’96 ad Atlanta, mentre nel Double Trap del 2 agosto cercano la consacrazione Daniele Di Spigno e Francesco D’Aniello. Il 4 agosto, nella specialità della Fossa, sarà invece il turno del baby fenomeno Jessica Rossi, appena 20 anni ma già campionessa del mondo e favorita per il gradino più alto del podio. Un podio che, comunque vada, sarà tutto colorato d’azzurro.

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