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Olimpiadi Parigi 2024: boom di sponsor e lusso, ma il turismo rischia un flop: prezzi troppo alti per voli e alloggi

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Le Olimpiadi tornano a Parigi in grande stile: dal 26 luglio all’11 agosto 2024, la capitale francese accoglierà non solo le stelle dello sport, ma anche un esclusivo parterre di marchi di lusso sotto la maestosa Torre Eiffel. Se gli sponsor stanno brillando con investimenti faraonici e progetti scintillanti, il turismo sembra invece deludere le aspettative. I costi elevati e la complessità nella pianificazione del viaggio, insieme alle recenti turbolenze politiche e alle preoccupazioni per la sicurezza, stanno frenando l’entusiasmo dei visitatori internazionali. Nonostante alcuni operatori sperino in una corsa last minute per biglietti e alloggi, il flop del turismo alle Olimpiadi di Parigi appare ormai inevitabile.

Olimpiadi Parigi 2024: l’evento seduce gli sponsor

Quest’edizione dei Giochi, la prima post-Covid, non è solo una celebrazione sportiva, ma anche una vetrina imperdibile per brand di prestigio e aziende globali che hanno investito enormi somme per associare il loro nome a questo evento mondiale. La banca Chase, ad esempio, ha allestito una lussuosa lounge galleggiante sulla Senna per i titolari della carta Sapphire Reserve, offrendo un mix di cibo gourmet e intrattenimento esclusivo. Lvmh ha speso 160 milioni di dollari per diventare il primo “partner creativo” dei Giochi, con i suoi marchi di alta moda e champagne visibili in tutto l’evento: Louis Vuitton ha progettato i vassoi per le medaglie, Berluti ha creato gli abiti per gli atleti francesi alle cerimonie di apertura, e lo champagne Moët & Chandon sarà servito agli eventi e in un ristorante pop-up con lo chef Yannick Alléno.

Altre eccellenze nazionali vestiranno le rispettive squadre. Giorgio Armani si occuperà degli atleti italiani, mentre Ralph Lauren e Nike si prenderanno cura della squadra statunitense. Adidas, da 40 anni, rimane il partner ufficiale della delegazione britannica, mentre la Giamaica conferma la sua fedeltà ultraventennale a Puma.

Il valore delle sponsorizzazioni è straordinario: si prevede che Parigi 2024 genererà circa 1,3 miliardi di dollari in ricavi grazie a una combinazione di partner nazionali e internazionali. Tra i partner di spicco figurano anche Air France, Coca-Cola, Decathlon, PWC, Alibaba, Allianz, Omega, Visa e Toyota, che quest’anno chiuderà il suo lungo e prestigioso legame con i Giochi.

Tra le novità di quest’anno c’è Anheuser-Busch InBev, il principale produttore di birra al mondo, che sarà un partner olimpico mondiale fino al 2028, inclusi i Giochi di Milano-Cortina 2026 e i Giochi Paralimpici. La protagonista sarà la birra ad alcol zero “Corona Cero”, prodotta dal colosso che ha nel proprio portafoglio oltre 500 marchi di birra, molti dei quali universalmente conosciuti.

Turismo tiepido: niente boom di prenotazioni

Nonostante l’entusiasmo degli sponsor, il turismo per le Olimpiadi di Parigi 2024 si sta rivelando più tiepido del previsto. Sebbene la capitale francese preveda di accogliere circa 11,3 milioni di visitatori, solo una piccola parte, circa il 10%, sarà composta da turisti internazionali. Questo calo di interesse è principalmente dovuto ai costi elevati e alla complessità della pianificazione del viaggio. On Location (Endeavor), la società incaricata della vendita di biglietti (inclusi quelli per ospitalità), ha lanciato una piattaforma unica per gestire le prenotazioni. Tuttavia, organizzare un viaggio che copra i molteplici eventi e location può risultare complesso e scoraggiante. I prezzi variano notevolmente: da circa 175 dollari per assistere a eventi come il golf, con accesso a lounge premium, fino a pacchetti da 4.000 dollari per una vista esclusiva delle cerimonie di apertura sulla Senna. Inoltre, durante le due settimane di eventi, saranno serviti piatti preparati da chef stellati Michelin e una selezione di vini e prodotti alimentari di alta gamma.

Di conseguenza, il tanto atteso boom di arrivi e prenotazioni non è arrivato. Le prenotazioni per Parigi sono diminuite del 15% rispetto all’anno scorso e i tassi di occupazione alberghiera sono intorno all’80%, ben al di sotto del quasi 90% registrato durante i Giochi di Londra 2012 e del 94% di Rio 2016. In controtendenza, Airbnb ha registrato prenotazioni record, con un aumento del 400% rispetto all’anno precedente.

Anche le compagnie aeree stanno affrontando difficoltà economiche, con perdite stimate di circa 100 milioni di dollari per Delta e 200 milioni per Air France. Ciò per evitare Parigi e le sue costose Olimpiadi a favore di destinazioni europee più accessibili.

Questo scenario mette in luce le sfide e le complessità che le grandi città devono affrontare per ospitare eventi di tale portata, offrendo una lezione preziosa in vista delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.

In definitiva, mentre gli sponsor brillano con investimenti stratosferici e progetti esclusivi, il pubblico globale sembra esitante, incerto se l’esperienza olimpica giustifichi l’alto prezzo e la complessità organizzativa, lasciando le Olimpiadi di Parigi 2024 come un evento celebrato soprattutto dagli sponsor e da una ristretta cerchia di appassionati.

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Categories: Economia e Imprese